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Via libera alla direttiva sulle Case green. Plauso della Commissione, dubbi italiani, consigli di Gbc

where Bruxelles (Belgio) when Ven, 19/04/2024 who roberto

Il provvedimento, su cui il centro-destra si è opposto, interverrà sulle prestazioni energetiche degli immobili. In Italia sono oltre 5milioni gli edifici da ristrutturare

È stata dunque approvata in via direttiva-epbd.jpgdefinitiva dal Consiglio dei ministri europei dell’Economia e delle Finanze, la direttiva sulla prestazione energetica degli immobili (Energy performance of buildings directive, Epbd): hanno votato a favore 20 dei 27 Stati membri: l’Italia, come è noto ha votato contro, insieme all’Ungheria; si sono invece astenute la Croazia, la Svezia, la Slovacchia, la Repubblica Ceca e la Polonia. La Commissione Ue ha accolto con favore l'adozione definitiva della direttiva rafforzata sulla prestazione energetica nell'edilizia. La normativa definisce il quadro per consentire agli Stati membri di ridurre le emissioni e il consumo energetico negli edifici in tutta l'Ue, da abitazioni e luoghi di lavoro a scuole, ospedali e altri edifici pubblici.
 
La nuova direttiva Epbd
La direttiva riveduta fissa obiettivi ambiziosi (troppo ambiziosi, dicono i contrari) per ridurre il consumo energetico complessivo degli edifici in tutta l'Ue, tenendo conto delle specificità nazionali. Sarà responsabilità degli Stati membri selezionare gli edifici e le misure da adottare. Il provvedimento dovrebbe stimolare la domanda di tecnologie pulite prodotte in Europa creando posti di lavoro, investimenti e crescita. La direttiva vuole rafforzare l'indipendenza energetica dell'Europa, in linea con il piano REPowerEU, riducendo l'uso di combustibili fossili importati. "Zero emissioni" sarà la norma per i nuovi edifici, mentre i combustibili fossili dovrebbero essere progressivamente eliminati dal riscaldamento negli edifici e sostituiti da fonti rinnovabili, in particolare l'energia solare. Le disposizioni sul pre-cablaggio e sui punti di ricarica per i veicoli elettrici inoltre promuoveranno la diffusione della mobilità sostenibile.
Alla base della direttiva Ebpd il principio dell’Energy Efficiency First: entro il 2030 la prima tappa di riduzione dei consumi del 16% e del 20-22% entro il 2035. La direttiva pone una restrizione chiave: la maggior parte delle ristrutturazioni dovrà coinvolgere il 43% degli edifici meno efficienti. Questo significa che gli obiettivi non potranno essere raggiunti solo attraverso la costruzione di nuovi edifici; in Italia, particolare attenzione sarà data alle ristrutturazioni di cinque milioni di edifici esistenti. La direttiva riveduta sarà pubblicata nella Gazzetta ufficiale dell'Unione ed entrerà in vigore nelle prossime settimane. Gli Stati membri dovranno quindi recepirla nella legislazione nazionale.
 
I commenti di Gava e Gbc Italia

“Il tema è sempre lo stesso: come arrivare a centrare gli obiettivi ambientali senza tramortire economia, famiglie e imprese – rileva la viceministra all’Ambiente Vannia Gava in merito al voto contrario dell’Italia alla direttiva Case green. Il governo italiano si è battuto fino all’ultimo, ottenendo anche importanti miglioramenti. Ma il testo resta non equilibrato. Il voto contrario è il voto di chi ritiene essenziale considerare soluzioni, normative e finanziarie, che bilancino gli obiettivi di sostenibilità ambientale con quelli di sostenibilità economica e sociale per garantire una transizione equa e accessibile per tutti”.
 “Gbc Italia è a disposizione del Governo con i contenuti tecnici - il commento di Fabrizio Capaccioli, presidente del Green Building Council Italia. - Si parla di un costo di 275 miliardi di euro per l’operazione, una spesa che oscillerà tra i 20 e i 55 mila euro a famiglia. Ecco perché bisogna partire immediatamente in maniera concreta, predisporre un recepimento tenendo presente le peculiarità del nostro territorio, come il rispetto dei requisiti di resilienza e quindi di risposta sismica dell’edificio che, purtroppo, questa direttiva non prende in considerazione”.

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