Assocarboni: crescono le importazioni di carbone in Italia per il 2012 (+12%)
Il presidente Andrea Clavarino dice che il Governo italiano dovrebbe riconsiderare attentamente il ruolo del carbone nella nuova Strategia Energetica Nazionale
Quest’anno l'Italia importerà 19 milioni di tonnellate di carbone da vapore, in crescita del 12% rispetto allo scorso anno. Lo ha detto a Parigi Andrea Clavarino, presidente di Assocarboni, nel corso della riunione plenaria del 2012 del Coal Industry Advisory Board (CIAB). Parlando dello scenario energetico italiano, Clavarino ha criticato la mancanza di qualsiasi riferimento al ruolo del carbone nella nuova Strategia Energetica Nazionale per il 2012 -2020, attualmente in fase di consultazione pubblica. “Il piano presentato dal Governo si focalizza inspiegabilmente ancora di più sul gas naturale, di gran lunga il combustibile più costoso per produrre energia elettrica e che rappresenta già il 60 % del mix elettrico in Italia. Inoltre, la Sen prevede ulteriori incentivi alle fonti rinnovabili, che già ora incidono per 9 miliardi di euro l'anno, causando un ulteriore aumento della già costosa bolletta energetica”.
“L'Italia - ha aggiunto Clavarino - ha rinunciato al nucleare con un referendum: se il governo tiene alla competitività del Paese dovrebbe riconsiderare rapidamente e attentamente un ruolo più centrale del carbone nella nuova Strategia Energetica Nazionale”.
Secondo l’edizione 2012 del World Energy Outlook (WEO), nel 2011 la domanda mondiale di carbone è cresciuta del 5,6% e il carbone si è confermato il combustibile con tassi di crescita più elevati. Negli ultimi dieci anni, la domanda mondiale di carbone è aumentata di circa il 55%, una crescita sia in termini di volumi che di valore percentuale superiore a qualsiasi altra fonte energetica, incluse le rinnovabili. A seconda dello scenario futuro preso in esame, la domanda di carbone potrebbe aumentare fino al 59% tra il 2010 e il 2035, se si prende in considerazione l’ipotesi “business-as-usual”.
Il principale impulso per l'aumento del consumo mondiale di carbone è giunto dal settore energetico in Cina, in India e in altri Paesi non membri dell'OCSE, in cui, negli ultimi dieci anni, la produzione elettrica è quasi raddoppiata e il 60% di tale crescita è arrivata dal carbone.
Tuttavia, il carbone rimane la principale fonte di energia anche nei Paesi dell'OCSE e questo si riflette anche nei più recenti dati sul consumo di alcuni Paesi europei. Nei primi nove mesi del 2012, il consumo di carbone è aumentato di circa il 40% nel Regno Unito, del 10% in Germania, del 15% in Spagna e del 24% in Turchia.
“Invitiamo quindi il nostro Governo a studiare il caso di altri Paesi europei, come la Germania e il Regno Unito, che sul competitivo carbone e le sussidiate rinnovabili hanno fondato la loro produzione di elettricità.”