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Così la neogovernatrice della Sardegna Todde dice di voler “fermare l’assalto eolico”: prima moratoria, poi aree idonee

where Cagliari when Lun, 04/03/2024 who roberto

L’ex viceministra dello Svillupo economico grillina strizza così l’occhio ai comitati sorti a contrasto e alla vocazione autonomista dell’isola: non siamo una colonia energetica

La neopresidente della Sardegna todde.jpgAlessandra Todde non si è ancora insediata ma ha già rifilato un bel ceffone al mondo delle rinnovabili: nella prima conferenza stampa dopo il personale trionfo (sempre che il conteggio delle schede rimaste nelle ultime ore che ha assottigliato al minimo la distanza dall’avversario, non le facciano perdere il sorriso) ha parlato di fermare l’assalto eolico alla regione. «Inizieremo con una moratoria su tutti i progetti quindi faremo la mappatura delle aree idonee». L’ex viceministra dello Sviluppo economico grillina strizza così l’occhio ai comitati sorti a contrasto delle oltre 750 domande di allaccio per futuri impianti. Da nord a sud, l’isola brulica di comitati anti-eolico. Nel fronte dei contrari convivono molte anime – sindaci di diversi colori politici, ecologisti, stampa di destra – e tutti i candidati alle regionali hanno tentato di conquistarne il voto. non è detto che la fase successiva, in cui bisognerà individuare le zone in cui insediare le pale, troverà consenso sui territori.
 
Le reazioni di ANEV e Greenpeace
Il presidente di ANEV, l’associazione dell’industria eolica, Simone Togni, interpellato sulle parole di Todde non si è scomposto: “si tratta al momento di una dichiarazione, dobbiamo attendere che atti formali scritti discussi nelle sedi opportune in Consiglio regionale. Per come ho conosciuto io la presidente quando era al ministero dello Sviluppo economico, ricordo di aver trovato una persona molto capace nel suo lavoro. Per quanto riguarda poi la moratoria segnalo che la costituzione tutela il diritto all’impresa e sul tema eolico e territorio esistono norme e strumenti di valutazione nazionali ben precisi sulla fattibilità di un impianto”.
La promessa dello stop agli impianti ha procurato invece alla neopresidente la sua prima critica dal mondo ambientalista. Giuseppe Onufrio, direttore di Greenpeace Italia, ha scritto su X che l’appello delle associazioni è stato stracciato dalla presidente sarda del centrosinistra. Invece di voler bloccare lo sviluppo, la Sardegna dovrebbe imporre una equa distribuzione dei benefici».Il riferimento è all’appello diffuso nell’ultima settimana di campagna elettorale da Sardegna Rinnovabile, cartello che unisce Legambiente, Greenpeace, Wwf, Kyoto Club e Cittadini per l’Italia Rinnovabile. Le associazioni ecologiste chiedevano, tra le altre cose, di evitare uno stop alle fonti alternative.
 
No anche alle scorie nucleari
La questione eolica è tornata più volte nel primo incontro post-elettorale di Todde con i giornalisti («non siamo una colonia energetica»), ma non è stato l’unico tema ambientale toccato dall’esponente 5 Stelle. «Farò tutto ciò che è in mio potere per tenere le scorie nucleari lontano dalla Sardegna» ha detto Todde. Nel 2011, prima della bocciatura a livello nazionale, i cittadini sardi si erano già espressi in un referendum consultivo contro il deposito di scorie.

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