Acqua: il Consiglio di Stato riabilita il metodo tariffario dell’Autorità. È conforme al referendum
Respinti i ricorsi in appello avverso le sentenze del Tar che già ne avevano sancito il rispetto degli esiti della consultazione popolare del 2011
Il Consiglio di Stato, con la sentenza del 26 maggio scorso, ha ribadito la piena validità del metodo tariffario con cui nel 2012 l’Autorità ha definito i criteri per le tariffe del sistema idrico integrato. I giudici amministrativi, respingendo i ricorsi avverso le sentenze del Tar che già avevano affermato la conformità della regolazione alla consultazione popolare del 2011, hanno infatti definitivamente rigettato la tesi per cui l’Autorità, attraverso la propria regolazione tariffaria, avrebbe reintrodotto il criterio “dell’adeguatezza della remunerazione del capitale investito”, eliminato in seguito al referendum.
La sentenza, resa anche sulla base di una consulenza tecnica d’ufficio richiesta dal Consiglio di Stato ad un collegio terzo di esperti, ha in particolare ribadito che “se si considera che l’approccio prudenziale adottato dall’AEEGSI nel definire i singoli parametri del metodo tariffario, in particolare il diverso calcolo degli oneri fiscali nel settore idrico (rispetto a quello elettrico e gas), tiene conto delle specificità tecniche e normative che caratterizzano il SII - nel senso che, attraverso il computo separato degli oneri finanziari e degli oneri fiscali e il correlativo orientamento di ogni singola componente al criterio della sola copertura del costo efficiente - si elimina tendenzialmente ogni elemento di garanzia del rendimento e si perviene al risultato della stretta copertura dei costi di capitale investito e della minimizzazione degli oneri per l’utenza -, la metodologia tariffaria adottata dall’AEEGSI appare in linea con il dettato referendario e con il principio del cosiddetto full cost recovery, di per sé pienamente compatibile con l’esito del referendum, con conseguente infondatezza delle censure al riguardo mosse”.
E’ stata inoltre ribadita la correttezza della condotta dell’Autorità per tutti gli altri aspetti che erano oggetto dei ricorsi.