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Ricerca. 8 cittadini su 10 promuovono l’acqua del rubinetto (ma bevono quella in bottiglia)

where Milano when Gio, 28/03/2024 who roberto

L’indagine sulle abitudini di consumo di acqua evidenzia un paradosso: nonostante i cittadini considerino buona l’acqua di rubinetto, la metà beve solo quella in bottiglia. Lo studio commissionato da CAP

Nonostante che oltre 8 personegruppocapcampagnarubinettoinfografica_0.jpg su 10 (83,4%) promuovano la qualità dell’acqua di rete, quella che tutti abbiamo a disposizione nelle nostre case, gli italiani restano i più grandi consumatori di acqua in bottiglia d’Europa. È quanto emerge da una ricerca condotta su un campione di 1.300 cittadini, realizzata da CSA Research per il gruppo CAP, il gestore del servizio idrico integrato della Città metropolitana di Milano, in occasione della Giornata mondiale dell’acqua.
 
Acqua del rubinetto approvata
Dai dati della ricerca emerge come  in generale la stragrande maggioranza degli intervistati promuova l’acqua del rubinetto: oltre la metà afferma che è molto buona (50,3%) e il 33,1% che è buona, e un quinto degli intervistati (21,2%) dichiara che la qualità è migliorata nel corso degli ultimi anni. Insomma, acqua da 10 e lode, ma a berla tutti i giorni è circa un terzo degli intervistati: il 29,2% la beve ogni giorno, mentre il 27,5% alterna acqua minerale in bottiglia e acqua del rubinetto, a fronte di un 43,3% che beve solo acqua in bottiglia. I motivi per cui si consuma l’acqua dell’acquedotto sono presto detti. Al primo posto, la comodità (59,7): è sempre disponibile, non ci si deve sobbarcare il peso delle bottiglie e la fatica di fare avanti e indietro dal supermercato carichi di bottiglie. Del resto, è la stessa che usiamo per cucinare e lavarci i denti. Al secondo posto, la sostenibilità (54,2%), e la consapevolezza di contribuire ad abbattere la diffusione della plastica, uno dei principali nemici dell’ambiente. Al terzo posto, la sicurezza (38,7%), fattore confermato dal fatto che i gestori sono tenuti a effettuare controlli obbligatori sull’acqua erogata. Il gruppo CAP, per esempio, analizza 20.000 campioni all’anno per determinare oltre 700.000 parametri chimici e microbiologici e per assicurare un'acqua buona e di qualità. Al quarto posto, il gusto: per il 31% l’acqua del rubinetto ha un buon sapore, oltre che sicura. Ma è anche conveniente, come sottolinea un terzo degli intervistati (31%). Nella Città metropolitana di Milano, per esempio, l’acqua costa poco più di 1 euro al metro cubo, che sono mille litri. Chi beve acqua in bottiglia la preferisce liscia (61,6%, mentre frizzante la beve il 28,6%), segno che ci sarebbe decisamente spazio per aumentare il consumo di acqua del rubinetto.
 
Chi sceglie l’acqua in bottiglia

Ma allora, quali sono i motivi dietro a questa abitudine tutta italiana di bere acqua in bottiglia? I consumatori esclusivi di questa modalità sostengono che è più sicura (33%), molti non si fidano dell’acqua di rete (37,7%), ma per quasi 6 intervistati su 10 è una questione di gusto (il 28,8% dice che non gli piace il sapore dell’acqua casalinga e 27,2% che è più buona quella in bottiglia).
Secondo i dati di Utilitalia, ogni italiano, in media, beve 208 litri di acqua in bottiglia in un anno: siamo il primo Paese in Europa, dove la media è addirittura la metà (106 litri), e secondi al mondo dopo il Messico (244 litri). Ogni giorno in Italia vengono utilizzate 30 milioni di bottiglie di plastica, che coprono oltre il 90% dei consumi (sono residuali le bottiglie in vetro, poco più del 7%), con il risultato che in un anno 13,5 miliardi di bottiglie diventano rifiuti da gestire. Di questa mole di bottiglie in plastica, l’80% circa viaggia su gomma per la distribuzione e in media solo il 46% viene riciclato (Reloop 2022). Ma oltre alle bottiglie di plastica, è estremamente diffuso l’utilizzo di borracce di ogni tipo, foggia e materiale. Ne possiede almeno una oltre l’83% degli intervistati, addirittura oltre il 90% nelle fasce di età più giovani (tra i 18 e i 35 anni). Tuttavia, la usa quotidianamente solo un quarto di loro (25,1%) a cui si aggiunge il 34,4% che dice di utilizzarla spesso.
Ma se la borraccia dovrebbe essere lo strumento a portata di mano di chiunque per contribuire alla sostenibilità ambientale, solo il 42,8% degli intervistati la riempie con acqua del rubinetto, percentuale che, curiosamente, scende tra le donne (39,4%) e i giovani (sempre 39,4% tra gli under 25 e 36,9% tra i 24 e i 34 anni), cioè le categorie che comunemente si associano a una maggiore sensibilità ambientale. Il 40,6%, invece, travasa nella borraccia acqua dalle bottiglie di plastica, in un certo senso vanificandone l’uso.
 
La campagna

A sostegno dell’acqua del sindaco il gruppo CAP ha ideato una campagna partendo da un presupposto ben preciso: in gran pare degli asili e nelle scuole primarie i bambini bevono ogni giorno l’acqua del rubinetto, perché è buona e sicura. E proprio i bambini sono i protagonisti della campagna attraverso una frase che si sentono spesso ripetere dagli adulti “prima di dire che non ti piace, almeno assaggiala!”. Ecco allora che si capovolge il punto di vista e sono i bambini a insegnarci una nuova buona abitudine.
La campagna sarà pianificata su stampa, tv, social e digital. Nella landing page dedicata, https://www.gruppocap.it/it/bevidalr..., sarà possibile trovare molte informazioni sull’acqua che arriva nelle nostre cas:, come avvengono e ogni quanto vengono effettuate le analisi dell’acqua, come leggere l’etichetta dell’acqua, quali sono le norme e le leggi che assicurano la qualità dell’acqua, e tante curiosità su salute, benessere. Il sito offrirà anche una guida scaricabile, realizzata in collaborazione con Altroconsumo, interamente dedicata all’acqua del rubinetto: qualità, sicurezza e controlli, gusto, calcare, inquinanti senza tralasciare borracce, caraffe e gasatori.

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