Adriatico pulito, primo progetto europeo per monitorare le acque di zavorra
Parte il progetto per controllare gli effetti ambientali del traffico navale con Italia, Slovenia, Croazia, Bosnia-Erzegovina, Montenegro e Albania
Sviluppare un protocollo comune di controllo e gestione delle acque di zavorra delle navi, per tutelare l'Adriatico e il suo ecosistema e prevenire i rischi per la salute umana legati alla presenza di organismi patogeni nelle acque, caricate per stabilizzare le imbarcazioni e rilasciate nel porto di arrivo. È l'obiettivo del progetto transfrontaliero Balmas (Ballast Water Management System for Adriatic Sea Protection), finanziato dall'Ue (7,5 milioni di euro) attraverso il programma di cooperazione Ipa Adriatico 2007-2013, che punta a migliorare lo sviluppo sostenibile dell'area grazie a una pianificazione interregionale.Il progetto riunisce un pool di istituzioni e centri di ricerca da Italia, Slovenia, Croazia, Bosnia-Erzegovina, Montenegro e Albania, coordinate dall'Istituto per l'Acqua della Repubblica della Slovenia.
Iniziato lo scorso anno a novembre, il progetto durerà fino a marzo 2016. Marina Cabrini, ricercatrice dell'Istituto Nazionale di Oceanografia e Geofisica sperimentale di Trieste, partner del progetto, sottolinea che "sono stati raccolti dati inerenti i parametri ambientali, chimici e biologici delle acque e dei sedimenti, nei 12 principali porti adriatici (Ancona, Trieste, Venezia, Bari, Capodistria, Fiume, Pola, Sebenico, Spalato, Ploe, Bar e Durrs) e ora sono in corso le analisi biologiche per valutare la qualità dell'ambiente marino lì dove si scaricano le acque di zavorra. Il prossimo anno procederemo con il campionamento delle acque di zavorra nelle navi in transito".
L'Adriatico è considerato un mare a rischio, sia per la mole di traffico, sia per le sue caratteristiche idrologiche di mare stretto e poco profondo. "È ormai noto - conclude la ricercatrice - che le acque di zavorra sono una potenziale minaccia perché possono trasferire da un bacino all'altro organismi acquatici che, se patogeni, possono contaminare l'ambiente con impatti nocivi anche sull'uomo". Garantire la salvaguardia ambientale e di chi vive e lavora nelle aree portuali consentirà inoltre ai Paesi dell'Adriatico di rispettare i requisiti della Convenzione Internazionale per il controllo e la gestione delle acque di zavorra e dei sedimenti, firmata dall'Organizzazione Marittima Internazionale delle Nazioni Unite.