Allarme Mdc – “Cittadini strozzati nella giungla normativa idrica”
L’associazione dei consumatori chiede all’Autorità per l’energia di fare chiarezza. Proposto l’inserimento nella nuova tariffa di una quota di tutela per le fasce deboli. “Vigileremo sul rispetto dei referendum”
“Se nell’energia elettrica e nel gas esistono delle dinamiche di mercato e degli standard di qualità che tutelano il consumatore, il servizio idrico rappresenta il settore in cui i cittadini subiscono le maggiori vessazioni senza alcuna tutela”. È l’allarme lanciato da Francesco Luongo, segretario nazionale dell’Mdc – il Movimento difesa del cittadino – e responsabile del dipartimento Servizi a rete dell’associazione, in occasione prima Conferenza nazionale sulla regolazione delle risorse idriche. La giornata si è tenuta la scorsa settimana a Milano con l’organizzazione dell’Autorità per l’energia che, da poco, vigila anche sull’acqua.
“La situazione degli utenti dell’acqua è ormai critica – ha detto Luongo – stretti tra oltre settecento gestori, 92 Aato e una selva inestricabile di norme che vanno dai regolamenti comunali, ai piani d’ambito, dai contratti di servizio fino alle leggi regionali e al Testo unico ambientale”. Una giungla nella quale si chiede che l’Autorità intervenga “con fermezza” per ripristinare l’ordine dopo il caos degli ultimi anni. Spetterà infatti all’Aeeg legiferare sulla determinazione della tariffa, nonché sugli aspetti legati alla qualità dei servizi e della fatturazione.
Il movimento ha anche denunciato all’Autorità la violazione delle norme sulla depurazione e la mancata restituzione degli importi fatti pagare indebitamente ai cittadini non serviti da questo servizio. Quanto alla tariffa provvisoria – che Bortoni e i suoi vareranno entro l’anno – l’Mdc chiede che venga inserita “una quota da destinarsi alle fasce deboli e rispettata la volontà popolare che ha sancito l’inapplicabilità del balzello del 7% della remunerazione del capitale al cui reinserimento, anche in altra forma, è decisa ad opporsi, se necessario, anche in sede giudiziaria”.