Ecco le proposte di Assolombarda nel “libro bianco” sull’acqua
Il volume “L’industria dell’acqua” è stato voluto dal Gruppo tecnico ambiente e realizzato con il contributo di autorevoli esperti. Dossi: “Comunità idriche e certificati blu per tutelare una risorsa essenziale”.
Comunità idriche e certificati blu sono alcuni degli strumenti utili indicati da alcune realtà aziendali contenute nel libro bianco “L’industria dell’acqua”, voluto dal Gruppo tecnico ambiente di Assolombarda, in collaborazione con il Gruppo di lavoro risorsa idrica, redatto dal Settore centro studi, territorio e ambiente dell’Associazione con i contributi di GREEN Università Bocconi, REF Ricerche, ANRA e Fabio Petruzzelli di AXA XL Risk Consulting. Le 10 realtà aziendali impegnate nella gestione della risorsa idrica sono: A2A, BrianzAcque, Circular Materials, De Nora, ICR Industrie Cosmetiche Riunite, L’Oréal Italia, MM, Siemens, Simbiosi, STMicroelectronics. Presentato nella cornice della “Giornata mondiale dell’acqua 2025”, è un volume approfondito sul tema che intende offrire alcune riflessioni su una questione di portata mondiale, illustrando soluzioni che possono essere promosse dai singoli Paesi, dai territori, dalle aziende, dalle singole comunità, per poi sfociare in percorsi condivisi e responsabili.
Comunità idriche
Le comunità idriche si basano su un approccio circolare, in cui l’acqua viene utilizzata, trattata e riutilizzata in un ciclo continuo, riducendo la dipendenza dalle fonti naturali e minimizzando gli sprechi. Alla base di questo sistema vi è il principio del fit-for-use, che stabilisce che l’acqua trattata possa essere riutilizzata per diversi scopi a seconda della sua qualità e delle necessità del contesto. Ciò significa che l’acqua depurata può essere impiegata per irrigazione, usi industriali e servizi pubblici, riducendo la domanda di acqua potabile e migliorando la resilienza delle comunità di fronte a periodi di siccità o emergenze idriche.
Certificati blu
I certificati blu, invece, offrono un meccanismo di incentivazione economica per promuovere pratiche virtuose di risparmio e riuso idrico, facilitando il passaggio verso modelli di gestione più sostenibili. Ispirati ai certificati bianchi per l’efficienza energetica, questi strumenti da un lato creerebbero un mercato regolato in cui aziende, enti pubblici e operatori del settore idrico possono ottenere crediti negoziabili generando un valore economico concreto per chi adotta soluzioni avanzate per la gestione dell’acqua; dall’altro stimolerebbero la collaborazione tra il settore pubblico e privato nella costruzione di un mercato idrico più efficiente e meno dipendente dalle fonti tradizionali. “Sono numerose - conclude il vicepresidente di Assolombarda - le esperienze delle imprese riportate; tutte hanno un tratto comune: l’adozione di modelli circolari attraverso l’implementazione di soluzioni innovative. Il volume contiene anche due proposte sul tema targate Assolombarda. L’assunto è quello di offrire un meccanismo di incentivazione economica per promuovere pratiche virtuose di risparmio e riuso idrico, facilitando il passaggio verso modelli di gestione più sostenibili”.
Gli investimenti in Italia
In Italia, dal 2016 al 2023, gli investimenti nel Servizio Idrico Integrato sono raddoppiati, passando da 2,4 miliardi di euro all’anno (pari a circa 40 euro per abitante) a quasi 5,5 miliardi euro (circa 90 euro pro capite), con un incremento significativo della capacità infrastrutturale e il miglioramento materiale della qualità̀ del servizio. Un forte impulso è dato anche dal Pnrr che prevede risorse pari a 5,4 miliardi di euro, destinate a migliorare la sicurezza dell'approvvigionamento, a ridurre le perdite e a potenziare la capacità depurativa. Risorse finanziarie molto importanti per le infrastrutture che guardano anche all’intelligenza artificiale, ma che tuttavia vanno a coprire indicativamente il valore di un anno della spesa per investimenti del Servizio idrico integrato.
Lo stato dei corsi d’acqua in Lombardia
In Lombardia lo stato quali-quantitativo del 24% dei corsi d’acqua superficiali e dell’11% dei laghi è in condizione ‘scarsa’ o ‘cattiva’. Inoltre, dal punto di vista dello stato chimico, il 25% non raggiunge l’obiettivo del ‘buono stato’. A questo va aggiunto che il 37% dei corsi sotterranei, riserva per l’approvvigionamento di acqua potabile, risulta in ‘stato chimico non buono’. Tuttavia, dal punto di vista quantitativo, tutti i corpi idrici sotterranei raggiungono un livello ‘buono’. “Tra gli elementi positivi - ha detto Alberto Dossi (nella foto), vicepresidente di Assolombarda con delega alla transizione ecologica - mi piace segnalare il dato che riguarda le perdite legate al servizio idrico integrato dei territori di Milano, Lodi, Monza e Brianza, Pavia, che sono comprese tra il 12% e il 29%, più basse della media nazionale che si colloca intorno al 40%. Il percorso, anche nel nostro territorio, è però ancora lungo: riteniamo, infatti, che solo attraverso una visione condivisa, un impegno concreto e un’azione coordinata potremo garantire un futuro di tutela e valorizzazione di questa risorsa essenziale”.