Idra Milano entra in CAP Holding, il Gruppo acquisisce quattro nuovi soci
Gessate, Gorgonzola, Pessano con Bornago, Agrate entrano in CAP: capitale sociale sopra i 570 milioni di euro
Gessate, Gorgonzola, Pessano con Bornago, Agrate Brianza (quest’ultimo in provincia di Monza): sono i quattro Comuni che dal primo maggio sono diventati a tutti gli effetti soci del Gruppo CAP, grazie alla fusione per incorporazione di Idra Milano in CAP Holding. Salgono così a 199 i soci dell’azienda idrica: un numero che a questo punto include tutti i 134 Comuni della provincia di Milano, il territorio in cui CAP gestisce l’intero ciclo idrico (composto dai servizi di acquedotto, fognatura e depurazione) secondo il modello in house providing. La geografia dei soci di CAP è completata da diversi Comuni delle province di Monza, Pavia, Varese, Como. Il patrimonio conferito con la fusione di Idra Milano vale 44 milioni di euro, e fa salire il patrimonio netto di CAP Holding a 669 milioni. Aumenta anche il capitale sociale, che passa a oltre 571 milioni di euro.
La nascita di un gestore unico nel milanese - Con la fusione per incorporazione di Idra Milano in CAP Holding si completa il processo di razionalizzazione del servizio idrico milanese, che in meno di tre anni ha portato alla nascita del gestore unico dell’acqua per la provincia di Milano, superando la vecchia e antieconomica frammentazione tra aziende diverse, e risolvendo i singoli casi dei comuni che, fino a qualche anno fa, gestivano il servizio idrico in economia.
“È stato un periodo intenso e faticoso ma ricco di soddisfazioni, che ha portato il Gruppo CAP a crescere fino a configurarsi come una delle prime monoutility italiane del servizio idrico, mantenendo salda la proprietà interamente pubblica, grazie alla partecipazione diretta e totalitaria dei Comuni nell’azienda - dice il presidente Alessandro Russo -. Le dimensioni raggiunte ci consentono le economie di scala e la stabilità indispensabili per programmare gli investimenti a lungo termine di cui la Lombardia ha bisogno e per rispondere alla sfida urgente di adeguare il servizio di depurazione, rispondendo alla procedura di infrazione comunitaria”.
Depurazione, ma non solo - Il Gruppo CAP è infatti nato nel 2012 grazie all’aggregazione delle aziende idriche preesistenti, anche con lo scopo di risolvere le infrazioni comunitarie. Gli interventi individuati per adeguare la depurazione nel territorio servito dall’azienda erano 111, per un importo complessivo di 134 milioni di euro. Di essi, 53 (pari al 48%) sono stati conclusi nel 2014. Ma l’impegno di CAP non è solo sul fronte della depurazione. La pianificazione degli investimenti prevede 521 milioni di euro, suddivisi in 1502 interventi da realizzare nei sette anni 2013/2019, che spaziano dall’estensione delle reti al potenziamento dei depuratori o degli acquedotti, con una media di 70 cantieri aperti ogni giorno sul territorio. Il valore della produzione si attesta a 283 milioni di euro (dato 2013).