Osservatorio – In Basilicata, Sicilia e Calabria uno su due beve acqua del rubinetto
Pubblicati i nuovi dati di Aqua Italia (Confindustria) sulla propensione al consumo dal rubinetto, trattato e non. L’acqua a chilometro zero piace perché controllata (22,2%) e costa meno (21,6%)
Il 50% dei cittadini di Basilicata, Sicilia e Calabria beve abitualmente acqua del rubinetto, trattata e non. Aqua Italia – l’associazione delle aziende costruttrici e produttrici di impianti per il trattamento delle acque primarie, federata ad Anima-Confindustria – dal 2006, ogni due anni, svolge una fotografia del consumo dell’acqua del sindaco nelle regioni italiane per creare sul territorio una cultura idrica sempre più consapevole. La ricerca Cra Nielsen edizione 2012 ha quotato la propensione al consumo di acqua del rubinetto, trattata e non, al 50,4%.
Di questa fetta, il 29,4% degli intervistati dice di bere l’acqua del sindaco sempre o quasi mentre il 15,4% la beve occasionalmente e il 5,6% raramente. I principali motivi per cui si preferisce l’acqua a chilometro zero sono i maggiori controlli rispetto alla cugina in bottiglia (22,2%), seguiti dal minor costo (21,6%) e dal gusto (18,7%). In particolare, poi, il 9,2% degli intervistati ha almeno un dispositivo di trattamento dell’acqua nella propria abitazione. La tipologia più utilizzata è l’osmosi inversa, scelta dal 4,5% degli intervistati, seguita dagli apparecchi con filtro per l’eliminazione del cloro che conquistano il 2,7% delle preferenze e dalle caraffe filtranti che si attestano al 2%. Nel dettaglio, il 41,3% di chi possiede un sistema di affinaggio dell’acqua ha sottoscritto un abbonamento di manutenzione periodica e solo il 10,6% non conosce l’esistenza di questa opportunità.
Infine, si è indagato sul fenomeno dei chioschi dell’acqua, l’evoluzione delle antiche fontanelle che oggi erogano, a seconda della tipologia, acqua refrigerata, gasata o filtrata. Usa o userebbe il servizio (qualora lo proponesse il comune di riferimento) il 47,5% degli intervistati, mentre tra i residenti in comuni che non hanno proposto il servizio solo il 18,9% in caso di attivazione non aderirebbe.