Rifiuti: 97 Comuni Salento verseranno 30 milioni a impianto Cdr
Con cinque sentenze pubblicate la terza Sezione del Tar Puglia (sezione di Lecce) ha respinto i ricorsi
Nuova tegola per i Comuni della provincia di Lecce, che dovranno versare arretrati per oltre 30 milioni di euro. Con cinque sentenze pubblicate, la terza Sezione del Tar Puglia (sezione di Lecce) ha respinto i ricorsi proposti da 97 Comuni salentini contro i provvedimenti di determinazione della tariffa di smaltimento dei rifiuti nell'impianto pubblico di produzione di Cdr. Il Tar ha accolto le tesi per conto della società Progetto Ambiente che gestisce l'impianto.
La tariffa - spiega il legale - era stata fissata dall'Ager a giugno dello scorso anno all'esito di un lungo contenzioso tra i Comuni ed il gestore, che aveva visto prevalere quest'ultimo in tutte le sedi, ed era stata contestata sotto vari profili dalle amministrazioni locali che puntavano, da un lato, a ridurre la tariffa per il futuro, dall'altro, a ridimensionare l'arretrato per gli anni dal 2010 al 2017, in cui era stata versata una tariffa inferiore al dovuto.
"Le sentenze di oggi, che riconoscono la piena validità del contratto d'appalto e delle clausole di adeguamento tariffario, rappresentano - secondo l'avvocato Quinto - l'ennesimo colpo sotto il profilo finanziario per i Comuni che saranno costretti a versare al gestore, senza alcuna possibilità di dilazione, arretrati per oltre 30 milioni di euro, con la possibilità che questa somma possa ulteriormente lievitare".
Infatti il giudice leccese, mentre ha deciso e respinto tutti i ricorsi proposti dai Comuni, ha invece trasferito per competenza al Tar del Lazio il ricorso proposto dal gestore per ottenere un ulteriore incremento della tariffa. Venti Comuni dell'Aro di Maglie, invece, prima della decisione del Tar hanno raggiunto un'intesa con il gestore, ottenendo una rateizzazione quinquennale dell'arretrato ed un consistente sconto sugli interessi.