Siccità, A2a rilascia 12 milioni di metri cubi d’acqua in più dalle dighe
Aperti dal 16 di agosto i bacini idroelettrici della Valtellina. Si tratta di misure straordinarie per tamponare la mancanza d’acqua nel nord Italia
Dai bacini idroelettrici di alta montagna, in particolare da quelli situati in Valtellina, A2a ha rilasciato oltre 10 milioni di metri cubi in più di acqua rispetto alle affluenze naturali. Oltre 2 milioni di metri cubi in più rispetto all’acqua ricevuta sono stati rilasciati dai bacini idroelettrici Spluga e Truzzo gestiti dalla società controllata Edipower, a partire dal 16 di agosto.
Il forte aumento, iniziato da luglio 2012, è stato deciso durante le riunioni di concertazione dell’Autorità di bacino del Po, a cui la multiutility lombarda ha preso parte.
Circa la metà dell’acqua presente nei bacini stagionali di A2a proviene dal fiume Spoel, opportunamente dirottata dalla Svizzera in Italia. Le dighe di alta montagna di cui è proprietaria A2a, spiega una nota, sono molto utili per trattenere le acque provenienti dalle piogge e dallo scioglimento primaverile dei ghiacciai, che normalmente in questo periodo non riescono a essere trattenute dai laghi prealpini, e che vengono rilasciate per produrre energia elettrica e per irrigare i campi della pianura padana durante il periodo tardo estivo. Le stesse acque sarebbero già andate disperse in mare se non ci fossero state le dighe.
Il gruppo A2a opera nel settore energetico in quattro filiere di attività: energia, ambiente, calore e reti.