Energia

L’offerta è però riservata alla sola Gazprom, che dovrebbe rilevare il 75% delle quote in cambio di un futuro più “caldo” per la popolazione

Siamo pronti a cedere, per un solo dollaro, la compagnia statale del gas a Gazprom: l’insolita offerta è giunta a fine anno a Mosca dal governo del Kirghizistan. Secondo l’agenzia di stampa Ria Novosti, la piccola repubblica dell’Asia centrale sarebbe pronta a cedere fino al 75% di Kyrgyzgas per uscire alla drammatica situazione finanziaria che da tempo la paralizza, ma anche per ripristinare la continuità delle forniture alla popolazione, minata dai continui problemi di razionamento che il paese subisce ogni inverno. Il governo punta infatti a evitare i tagli ai rifornimenti e, al tempo stesso, i rincari nel prezzo d’acquisto del gas imposti in modo estemporaneo dai vicini Kazakistan e Uzbekistan, da cui Bishkek dipende per le forniture di energia e dove gli inverni sono particolarmente rigidi, con temperature che raggiungono i  20° sotto zero.
I motivi di intesse, da parte di Gazprom, sono evidenti. L’acquisto, che dovrebbe riguardare il 100% della società - quindi, anche del 25% in mano ai privati - consentirebbe l’ingresso in settori strategici.
Già in passato rappresentanti delle due aziende si erano incontrati per trovare un accordo. Ad aprile si era ipotizzata la cessione del 48% delle quote partecipative di un’industria di siluri, in cambio della cancellazione di parte del debito pubblico di Bishkek e di investimenti nel settore energetico kirghiso.
A inizio anno, poi, il ministro kirghiso dei trasporti e della comunicazione ha reso noto che una delegazione russa ha visitato la base aerea di Manas. La base è oggi in mano agli americani che la usano come punto d’appoggio per le operazioni in Afghanistan.
Il 24 dicembre 2012 il presidente Atambayev ha però detto di essere fermamente intenzionato a non rinnovare la concessione e a trasformare la base in aeroporto civile internazionale; ma, forse, cambierà idea.