Addio Putin. Grecia e Bulgaria inaugurano nuovo gasdotto che punta a sostituire il gas russo
Andrà da Stara Zagora nella Bulgaria centrale alla città greca nord-orientale di Komotini. La capacità iniziale è di 3 miliardi di metri cubi
I leader di Grecia e Bulgaria hanno inaugurato un nuovo gasdotto, che fornirà gas naturale dall'Azerbaigian alla Bulgaria, in sostituzione di quello russo la cui fornitura è stata interrotta ad aprile in seguito alle conseguenze dell'invasione russa dell'Ucraina.
Un ponte tra nord e sud
Il primo ministro greco Kyriakos Mitsotakis ha sottolineato l'importanza del nuovo collegamento come linea di approvvigionamento alternativa per la Bulgaria, mentre la vicina Grecia cerca di diventare un hub regionale per il trasporto di energia. "Non si tratta solo di un gasdotto, ma di un ponte energetico cruciale tra sud e nord", ha detto Mitsotakis durante una cerimonia nel nord-est della Grecia. Il leader ha aggiunto che l'Europa deve coordinare la sua risposta alla "scelta consapevole di Mosca di trasformare le risorse naturali in una leva di pressione politica, in un crudo ricatto". "È qualcosa che i nostri vicini bulgari sanno già molto bene", ha detto Mitsotakis.
Lo stop ad aprile
Alla fine di aprile, la Russia ha interrotto le forniture di gas alla Bulgaria, dopo che questa aveva rifiutato la richiesta di Mosca di effettuare i pagamenti in rubli. Le relazioni tra i due ex alleati del blocco sovietico si sono deteriorate negli ultimi mesi e il mese scorso la Bulgaria ha ordinato l'espulsione di 70 diplomatici russi, scatenando l'ira di Mosca. Il primo ministro bulgaro ad interim, Kiril Petkov, ha sottolineato il ruolo chiave del gasdotto nel porre fine al monopolio russo del gas nel suo Paese. "Così, per la prima volta, il nostro Paese avrà un vero accesso terrestre a fonti energetiche alternative a quelle russe", ha detto.
I numeri del gasdotto
Il gasdotto di 182 chilometri (115 miglia) inaugurato andrà dalla città greca nord-orientale di Komotini a Stara Zagora, nella Bulgaria centrale. La capacità iniziale è di 3 miliardi di metri cubi di gas all'anno, con la prospettiva di una futura espansione a 5 milioni di metri cubi. Le consegne commerciali dovrebbero iniziare il 1° ottobre. La Grecia sta cercando di fungere da hub energetico per i Balcani, utilizzando i combustibili fossili del Mar Caspio e del Mediterraneo sud-orientale e, potenzialmente, l'energia rinnovabile dell'Egitto, per rifornire la regione in seguito alle conseguenze della guerra in Ucraina. Atene sta inoltre costruendo un terminale per il gas naturale liquefatto al largo del porto nord-orientale di Alexandroupolis, vicino a Komotini, che secondo Mitsotakis potrebbe in futuro fornire ulteriore gas per il nuovo gasdotto greco-bulgaro.