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Analisi, l’addio al gas russo in Europa cambierà per sempre il mercato energetico

where Milano when Lun, 21/03/2022 who roberto

Secondo l’analisi di S&P Global Ratings i prezzi del gas saranno sufficientemente alti per ridurre la domanda di gas dell'Europa e per reindirizzare i carichi di GNL dall'Asia all'Europa

La crisi russo-ucraina, che ha determinatocosti-energia.jpg la forte spinta politica dell'Europa a diversificarsi dal gas russo, potrebbe alla fine rimodellare interamente il mercato energetico europeo. A dirlo è un’analisi di  S&P Global Ratings secondo la quale la situazione è determinata dall'evoluzione della regolamentazione del settore del gas e dell'energia, e dalla corsa dell'UE per assicurarsi forniture di gas o combustibili alternativi e agli sforzi per riorientare i carichi di gas naturale liquefatto (LNG).
 
Prezzi alti per ridurre la domanda
Il documento evidenzia che i prezzi spot del gas (TTF) nel 2022 dipenderanno in gran parte dal fatto che si assista a una modesta riduzione dei flussi di gas russo rispetto al livello dell'anno scorso, con una diminuzione più pronunciata a lungo termine. In questo caso i prezzi del gas dovranno essere sufficientemente alti per ridurre la domanda di gas dell'Europa e per reindirizzare i carichi di GNL dall'Asia all'Europa. L'entità dello shock dell'offerta influenzerà il mercato, che dovrebbe tornare a riequilibrarsi nel 2023. Inoltre, S&P ritiene che un cambiamento strutturale del mercato europeo del gas dipenderà dall'evoluzione degli acquisti di gas della UE dalla Russia, così come per assicurarsi ulteriori forniture per le scorte, ma anche un possibile temporaneo aumento dell'uso del carbone. Inoltre, resta da vedere in che misura gli alti prezzi del gas potrebbero influenzare la domanda di gas in Asia, e quanto successo avranno gli sforzi dell'Europa per attrarre più carichi di GNL.
 
Oltre 200 euro per MWh
Quest'anno, S&P si aspetta di vedere i prezzi dell'energia elettrica raggiungere livelli senza precedenti, possibilmente ben al di sopra dei 200 euro per megawattora (/MWh) in alcuni dei principali mercati europei, contro una media di circa 120 euro/MWh per i maggiori mercati nel 2021. Ciò sarà dovuto principalmente agli alti prezzi del gas e delle materie prime, nonché a uno squilibrio tra domanda e offerta di energia innescato dalle recenti chiusure di capacità di generazione termica (per esempio le centrali a carbone) e dall'aumento della domanda man mano che le economie si riprendono dalle restrizioni della COVID-19. I prezzi dell'energia elettrica probabilmente diminuiranno solo leggermente nel 2023.
 
Il nodo dei contratti a lungo termine
Anche se i flussi di gas russo verso l'Europa continuano e non sono stati posti sotto le sanzioni dell'UE, il rischio di danni fisici alle infrastrutture, restrizioni da entrambe le parti, o implicazioni indirette di altre sanzioni imposte alla Russia non può essere ignorato. Il gas russo - conclude l’analisi - non è facile da sostituire perché rappresenta il 30% del mercato del gas combinato UE-27-U.K. (35% delle importazioni), ed essenzialmente tutte le forniture di gas russo sono sotto contratti a lungo termine take-or-pay. Dei circa 142 miliardi di metri cubi forniti all'UE-27 e al Regno Unito nel 2021, circa 40 bcm sono arrivati via gasdotto attraverso l'Ucraina.

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