Assomineraria punta all’innovazione per lo sviluppo sostenibile dell’energia
Sinergie, tecnologia e dialogo per affrontare la transizione energetica e garantire la crescita del Paese
Essere all’avanguardia e operare confrontandosi con i più elevati standard internazionali. Questo è l’obiettivo che continua a perseguire la filiera energetica, rappresentata dalle aziende di Assomineraria. Un settore caratterizzato dall’innovazione, volto sempre di più alla transizione energetica, che lavora ottimizzando il mix delle fonti e operando sulla massimizzazione dell’efficienza energetica e sulla riduzione delle emissioni lungo tutta la catena industriale.
Sono alcuni dei temi del Workshop annuale del Settore Beni e Servizi di Assomineraria tenutosi a Milano presso la Maire Tecnimont. Per Fabrizio Di Amato, Presidente e fondatore di Maire Tecnimont, “l’evoluzione verso forme più sostenibili e non convenzionali di approvvigionamento energetico avverrà in maniera progressiva, ma già da oggi deve essere guidata con decisione a livello di sistema Paese: solo cambiando l’approccio e individuando possibili sinergie e aree di collaborazione tra tutti gli stakeholders del settore energetico si può lavorare concretamente per garantire la crescita del tessuto industriale italiano in linea con gli obiettivi di lungo temine della COP21 di Parigi”.
Una parte della mattinata è stata dedicata agli scenari del settore, con l’intervento di Marco Brun di Shell Italia E&P, che ha parlato di quelli che dovranno essere i cambiamenti attesi nel sistema produttivo ed economico globale per permettere il realizzarsi degli obiettivi climatici previsti da COP21, soffermandosi sul ruolo centrale del settore energetico. L’andamento previsto per l’anno in corso dei comparti upstream, midstream e downstream a livello globale è stato il tema affrontato, come di consueto, da Gulf Energy.
Le sfide sui mercati internazionali si vincono facendo squadra e, come ha sottolineato Luca Gatto di SACE, l’importanza della filiera nel concetto di competitività è fondamentale. La partnership con Assomineraria, attraverso la sigla di un Protocollo d’Intesa, va proprio in questa direzione per supportare le imprese del Made in Italy ad agire con successo sui mercati internazionali. Le attività volte alla decarbonizzazione hanno come protagonista la tecnologia, tema che ha caratterizzato l’altra parte dell’evento.
Pierroberto Folgiero, Amministratore Delegato Maire Tecnimont, ha parlato del progetto di Green Acceleration del Gruppo, lanciato lo scorso novembre attraverso una nuova società dedicata, NextChem, che opera nel campo della chimica verde e delle tecnologie a supporto della transizione energetica, attraverso una strategia composta da tre pilastri: riduzione della carbon footprint, economica circolare, e lo sviluppo di additivi o sostituti del petrolio per carburanti o plastiche da fonti rinnovabili.
Nel suo intervento Giuseppe Tannoia di Eni ha ribadito come l’incremento della pressione emissiva conseguente all’aumento della popolazione, del benessere e della giusta distribuzione dell’energia per tutti, può essere contrastato solo con l’innovazione tecnologica. In questo il contributo della filiera italiana è essenziale, come dimostrato dalla recente installazione in Adriatico del primo dispositivo ibrido al mondo di produzione di energia dal moto ondoso.
Daniela Abate – BHGE – ha messo l’accento su come la riduzione dell’anidride carbonica sia materia strategica per lo sviluppo sostenibile del settore energetico in generale, e cruciale anche per le aziende impegnate a rimanere competitive. In quest’ottica è stata illustrata la visione e l’esperienza tecnologica di BHGE non solo per il mercato oil&gas. Per quanto riguarda il nostro Paese, uno studio di Aspen Institute Italia parla di necessità di massimizzare il patrimonio energetico italiano.
Davide Bovio, di Shell, ha illustrato i risultati della ricerca sui benefici della produzione domestica di energia ed i suoi effetti per favorire lo sviluppo. Ha chiuso l’evento il Vice Presidente di Assomineraria Beni e Servizi Sergio Polito, che ha sottolineato come il know how della filiera energetica ha reso le imprese nazionali del settore tra le più ricercate all’estero. “Grazie alle competenze sviluppate, la filiera contribuisce allo sviluppo del Paese portando tutela, innovazione e occupazione.