Benvenuto petrolio dal mondo. I produttori dell’OPEC+ decidono un aumento minimo
L’alleanza ha concordato aumenti della produzione di 648.000 barili al giorno per luglio e agosto, circa il 50% in più. Poco per l’Occidente e Cina
Basterà un più 0,4% della domanda globale tra luglio e agosto a soddisfare la crescente domanda cinese e il venir meno della fornitura russa? Se lo chiedono in molti oggi, dopo la decisione dell’OPEC+ , l’organizzazione dei Paesi esportatori (che comprende anche la Russia), di aumentare ma non troppo l’output dell’oro nero, suscitando una forte delusione sui mercati. L’alleanza ha concordato aumenti della produzione di 648.000 barili al giorno per luglio e agosto, circa il 50% in più rispetto a quelli visti negli ultimi mesi (432.000).
Le attese
In molti osservatori c’era attesa che i sauditi si stessero preparando a pompare molto di più come parte di un ripristino delle relazioni con gli Stati Uniti, e c’erano persino suggerimenti che la Russia potesse essere esentata dagli accordi di fornitura mensili dell’alleanza. Niente da fare: ad oggi il prezzo è oltre 115 dollari per future e Brent.
La produzione e la questione russa
Ma anche le previsioni sulla quantità di greggio prodotto potrebbero essere troppo ottimiste. Ci sono Paesi come Angola e Nigeria che già oggi non riescono a raggiungere i loro obiettivi, e gli analisti hanno affermato che l’incremento di erogazione probabilmente sarà inferiore al volume annunciato. La stessa produzione russa oggetto di sanzioni è già diminuita di 1 milione di barili al giorno dall’inizio dell’invasione dell’Ucraina, ed è probabile che diminuirà ulteriormente con l’entrata in vigore del divieto dell’Unione Europea. In sostanza, la decisione dell’OPEC+ potrebbe voler dire, nei fatti, 132.000 barili al giorno ogni mese di produzione aggiuntiva effettiva da Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Kuwait e Iraq.