Il bilancio di Pichetto: avanti tutta con le rinnovabili (ma anche con i giacimenti di gas)
Il ministro dell’Ambiente parla dei provvedimenti sulle Comunità energetiche rinnovabili, sull’incentivazione dei sistemi agrivoltaici e quello sul decreto Energia
Aumentare la produzione da rinnovabili ma anche quella nazionale di gas. È questa la ricetta per ridurre i prezzi dell’energia per le famiglie e per le imprese, secondo il ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto, in una intervista con il “Messaggero”.
Le tre misure
Pichetto rivendica “tre importanti decreti approvati: quello sulle Comunità energetiche rinnovabili; quello per l’incentivazione dei sistemi agrivoltaici e per ultimo, proprio a dicembre, il decreto Energia e sicurezza che prevede tra l’altro importanti misure per incentivare la produzione delle fonti rinnovabili e aumentare la produzione nazionale di gas metano. Azioni che consentiranno la riduzione dei prezzi dell’energia per le nostre famiglie, per il settore produttivo e industriale, per garantire nuove opportunità all’intero sistema Italia”.
Le nuove sfide
Pichetto si è soffermato anche sugli obiettivi che si è dato e quali sono le difficoltà da superare nei prossimi mesi: “Accelerare sulla decarbonizzazione del Paese, semplificando e digitalizzando gli iter autorizzativi e le connessioni alla rete. Investire sull’efficienza energetica sia in ambito civile che industriale e garantire ulteriore competitività al nostro Paese sia in termini di costi che di approvvigionamenti energetici”. Bisogna inoltre “dare continuità agli incentivi per le fonti rinnovabili adottando in maniera definitiva il Fer2 e promuovendo un nuovo schema di sostegno, il cosiddetto Fer-X, che porterà all’installazione di oltre 60 Gw di fonti rinnovabili in cinque anni”. Il ministro cita una parte del documento finale della Cop28, nel quale tutti i Paesi riconoscono la necessità di riduzioni profonde, rapide e durature delle emissioni di gas serra e invita le parti ad abbandonare i combustibili fossili nei sistemi energetici, in modo giusto, ordinato ed equo, accelerando l’azione in questo decennio critico, in modo da raggiungere le emissioni zero entro il 2050 in linea con la scienza. “È la prima volta – conclude Pichetto – che in una dichiarazione finale della Cop le parti si impegnano ad abbandonare i combustibili fossili puntando sulla neutralità tecnologica e aprendo ai biocarburanti”.
Le nuove estrazioni
Capitolo nuove estrazioni fossili. Già nella prima parte di quest'anno si partirà con due nuovi giacimenti nel Canale di Sicilia, anche se in realtà si tratta di autorizzazioni date in precedenza, con progetti a cui Eni lavora da anni. Partiranno così i pozzi "Argo" e "Cassiopea" per fornire oltre 1 miliardo di metri cubi di gas in più ogni dodici mesi, con nuove tecnologie per minimizzare l'impatto ambientale. Sempre nei prossimi mesi entreranno poi in produzione due impianti "minori" sulla terraferma a San Potito, in provincia dell'Aquila, e Selva Malvezzi, vicino Bologna. Aggiungendosi all'importante produzione in Basilicata (che ha raggiunto nel 2021 il picco di oltre 1 miliardo di metri cubi di gas estratto). L'ultimo decreto Energia, poi, favorisce le nuove trivellazioni in particolare nell'Alto Adriatico, a 9 miglia dalla costa. Il "gas release" favorirà la concessione "Teodorico", con una potenzialità di 900 milioni di metri cubi di gas all'anno. Altre due, sempre nella stessa zona e per un totale di cinque giacimenti, sono state già sbloccate, e l'obiettivo è avere circa 10 miliardi di metri cubi in più nei prossimi 15 anni.