Energia

Il meccanismo AggregateEU ha combinato 7,35 miliardi di metri cubi di domanda aggregata; tra le 12 licenze assegnate nel giacimento Leviathan c’è anche Eni

La quarta gara d'appalto per l'acquisto in comune di gas nell'ambito della piattaforma dell'UE per l'energia ha attirato offerte da 13 fornitori internazionali affidabili per un volume totale di 9,13 miliardi di metri cubi, in risposta a una domanda europea aggregata di 10,06 miliardi di mc. Sulla base dei volumi offerti, il meccanismo AggregateEU ha combinato 7,35 miliardi di mc. di domanda aggregata con le offerte pertinenti. Tutti i partecipanti sono stati informati dei risultati e potranno ora avviare trattative contrattuali sul gas che verrà fornito tra gennaio 2024 e marzo 2025. Le trattative sono condotte al di fuori del meccanismo AggregateEU. La Commissione ha tra l’altro recentemente proposto al Consiglio di prorogare di 12 mesi la base giuridica del sistema di aggregazione della domanda e di acquisto in comune di gas, insieme ad altre misure di emergenza introdotte lo scorso anno per affrontare la crisi energetica come garanzie supplementari nel contesto delle tensioni sui mercati mondiali dell'energia.
 
Le licenze in Israele
Israele ha assegnato 12 licenze a sei società per l’esplorazione di gas naturale nel giacimento Leviathan al largo delle sue coste mediterranee. Per alcuni osservatori si tratta di un tentativo di diversificare i fornitori di energia del Paese e di favorire una maggiore concorrenza, dato che Tel Aviv mira a diventare un centro energetico per l’esportazione di gas in Europa. Le licenze sono state concesse a società come l’italiana Eni (ENI.MI), la sussidiaria coreana Dana Petroleum, la britannica British Petroleum (BP) e l’israeliana Ratio Energies, che esplorerà un’area a ovest del giacimento Leviathan, il sito che rifornisce Israele di gas e ne garantisce l’esportazione.
 
Lago di Bomba, nuove accuse del Comitato locale
Università statale, enti locali e fondi europei vogliono riscrivere la storia sul progetto di estrazione del metano – di cui e-gazette - da sotto il lago di Bomba (Ch).
"Ecco la scelleratezza istituzionale che ci hanno confezionato come regalo di Natale" fa sapere il comitato Gestione partecipata del territorio di Bomba, dopo che è stato riproposto, nonostante numerose bocciature da Tar e Consiglio di Stato, il progetto di estrazione nel comune di Bomba. Le trivelle non erano mai entrate in produzione per i rischi idrogeologici connessi alla fragilità dei luoghi e alla presenza della diga del lago artificiale, grande invaso per la produzione di energia idroelettrica.