In breve. Politici lucani contro l’ipotesi di deposito atomico, il collocamento Snam e altre notizie
Si rafforza il progetto Vaca Muerta in Argentina, l’Eni cerca navi per perforare nell’offshore del Mozambico
Il collocamento verde Snam
La Snam ha annunciato il successo del collocamento di senior unsecured EU taxonomy-aligned transition bonds per un importo totale di €500 milioni con scadenza al 2028 e convertibili in azioni ordinarie esistenti di Italgas. Le obbligazioni saranno emesse al valore nominale di €100.000 e pagheranno una cedola annuale a tasso fisso del 3,25%, da corrispondersi su base semestrale posticipata il 29 marzo e il 29 settembre di ciascun anno, con il pagamento della prima cedola previsto per il 29 marzo 2024. Le obbligazioni avranno una durata di 5 anni e saranno rimborsate a scadenza al valore nominale (ad eccezione dei casi di rimborso anticipato, conversione in azioni o riacquisto e cancellazione delle obbligazioni), salva l’opzione per l’emittente di rimborsare in azioni e, se necessario, un importo aggiuntivo in cash.
Si rafforza il progetto Vaca Muerta in Argentina
Si rafforza il progetto argentino per il giacimento di gas di Vaca Muerta, di cui ha già scritto e-gazette. Il governo si sta concentrando sull’incremento delle esportazioni di gas naturale man mano che aumenta la produzione nel giacimento di shale gas, con il primo obiettivo di fermare le importazioni di gas entro il 2024 o 2025, tranne nei periodi di elevata domanda invernale, ha annunciato la segretaria di Stato all’Energia, Flavia Royon. La costruzione di un nuovo gasdotto di grande capacità da Vaca Muerta, nella provincia di Neuquen, sta alimentando questo potenziale di esportazione, ha affermato durante il Vertice sull’energia a Buenos Aires, organizzato da El Cronista. Il gasdotto, intitolato all’ex presidente Néstor Kirchner, ha iniziato le operazioni a luglio con una capacità di 11 milioni di metri cubi al giorno, quando è stata completata la prima sezione, da Vaca Muerta alla provincia di Buenos Aires. L’aggiunta di impianti di compressione aumenterà la capacità a 22 milioni di metri cubi entro ottobre o novembre, mentre la piena capacità di 40 milioni di metri cubi al giorno dovrebbe essere raggiunta entro la seconda metà del 2024, con mesi di anticipo rispetto al previsto. Allo stesso modo, con la reversione di un gasdotto settentrionale che porterà il gas Vaca Muerta dalla Patagonia al nord dell’Argentina, il paese amplierà la distribuzione del gas di scisto nel paese, ha detto Royon, ripresa da MercoPress.
Eni cerca una nave e servizi di bunkeraggio per l’offshore in Mozambico
L’Eni, tramite la controllata Eni Rovuma Basin, ha pubblicato due diversi avvisi con i quali invita gli operatori a manifestare interesse per la fornitura di una nave da perforazione e per servizi di bunkeraggio per le sue attività nel giacimento di Gnl area 4, al largo delle coste del Mozambico. Nel dettaglio, la prima ricerca riguarda un’unità che dovrà occuparsi della perforazione di quattro pozzi a 5.500 metri di profondità, con inizio delle attività a partire dal terzo trimestre del 2025. A questo contratto potrà seguirne un altro, opzionale, per ulteriori due pozzi. La seconda ricerca, che fa capo sempre a Eni Rovuma Basin, riguarda la fornitura di servizi di bunkeraggio di marine gasoil (con contenuto di zolfo non superiore allo 0,05%), a supporto delle attività offshore nell’area 4. La società stima che questa potrà ammontare a circa 2.500 metri cubi di carburante al mese.
In Basilicata l’eurodeputata Gemma contro l’ipotesi di un deposito di rifiuti radioattivi
“La Basilicata ha già varie questioni aperte sui temi ambientali e sulla salvaguardia del territorio, ed è molto significativo il lavoro che sta svolgendo su più fronti l’assessore regionale all’Ambiente Cosimo Latronico. Per questo, – dichiara Chiara Gemma, eurodeputata del gruppo Ecr-Fratelli d’Italia – è importante che l’assessore Latronico abbia deciso di intervenire prontamente anche sulla vicenda della realizzazione del Deposito nazionale dei rifiuti radioattivi, ribadendo che la Regione Basilicata conferma un netto no ad eventuali ipotesi di ubicazione dell’infrastruttura in uno dei 12 potenziali siti individuati nel territorio lucano. Ancora di più – aggiunge Gemma – va apprezzata la presa di posizione dell’assessore, nella parte in cui spiega che ‘già nei mesi scorsi la Regione ha presentato dei documenti ufficiali alla Sogin Spa, la società pubblica che gestisce le procedure tecniche relative alla realizzazione del Deposito, in cui vengono illustrate le ragioni analitiche che devono escludere da qualsiasi possibilità la Basilicata. Le motivazioni vanno dalla sismicità elevata dei fenomeni di fagliazione dei siti, al rischio e pericolosità geomorfologica e idraulica; dai livelli piezometrici affioranti o che, comunque, possano interferire con le strutture di fondazione del deposito, ai parametri chimici del terreno e delle acque di falda; dalla presenza di produzioni agricole di particolare qualità e tipicità ai luoghi di interesse archeologico e storico e alla presenza di infrastrutture critiche rilevanti o strategiche.