Carbone. Stima dell’Aie-Iea, si ferma la crescita della domanda
Il calo si deve soprattutto alla minore domanda proveniente dalla Cina e dagli Stati Uniti, oltre che alla rapida crescita delle fonti rinnovabili
La crescita della domanda di carbone nel mondo si fermerà nei prossimi cinque anni grazie al calo nella richiesta di combustibili fossili e all'avanzata di altre fonti di energia. Lo afferma l'Agenzia internazionale per l'energia (Aie-Iea) nel rapporto di medio termine sul mercato del carbone.
La quota di carbone nel mix energetico per la produzione di elettricità, spiega l'Aie, scenderà dal 41% del 2014 al 36% entro il 2021. Un calo che si deve soprattutto alla minore domanda proveniente dalla Cina e dagli Stati Uniti, oltre che alla rapida crescita delle fonti rinnovabili.
Tuttavia, nonostante questi trend, il rapporto evidenzia che il mondo è ancora fortemente dipendente dal carbone. Per la prima volta in questo secolo la domanda è calata, nel 2015, ma il calo futuro dipenderà dalla Cina, che rappresenta la metà della domanda mondiale di carbone (e quasi la metà della produzione). Senza contare che la domanda di carbone si sta spostando verso Est, in particolare verso il Sud-est asiatico, dove le economie emergenti sono alla ricerca di una fonte di energia disponibile ed economica.
Il carbone resta infatti il combustibile numero uno al mondo proprio per queste due caratteristiche: è relativamente conveniente e ampiamente disponibile a livello globale. Fornisce quasi il 30% dell'energia mondiale ed è responsabile del 45% di tutte le emissioni di CO2 legate alla produzione energetica, precisa l'Aie, oltre a contribuire significativamente anche ad altri tipi di inquinamento.
L'Agenzia sottolinea inoltre che, nonostante l'Accordo di Parigi, non c'è grande impulso per lo sviluppo di tecnologie per la cattura e lo stoccaggio di anidride carbonica.