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Che cosa ha detto il presidente della Confindustria a proposito di energia

where Roma when Lun, 23/09/2024 who roberto

Al centro della relazione annuale di Emanuele Orsini agli industriali c’è soprattutto la preoccupazione di abbassare i prezzi dell’energia e il pieno sostegno al nuovo nucleare

Le transizioni energetica, ambientale0009emanueleorsini1.jpg e digitale costano e costeranno migliaia di miliardi al sistema Paese, che sono rivoluzioni industriali e che potranno cambiare in meglio la vita di ciascuno di noi e il futuro delle nostre imprese. Le transizioni hanno, però, bisogno di tempo adeguato. Così il presidente di Confindustria, Emanuele Orsini (nella foto), alla sua prima assemblea, dopo l’elezione il maggio scorso che se la prende con “chi, in Europa, confonde le politiche ambientali autoreferenziali con politiche industriali per la crescita, noi abbiamo il dovere di restare con i piedi per terra, la nostra industria ha già raggiunto gran parte degli obiettivi ambientali, investendo sulle tecnologie”.

 
Il costo dell’energia

Il numero uno degli industriali affrontando il tema del costo dell’energia ha ricordato che questo tema per assume una rilevanza primaria perché, ha sottolineato a più riprese il numero uno degli industriali, “pesa sui bilanci delle imprese italiane più del doppio rispetto alla Francia. Il gas va ancora considerato una fonte strategica e serve un diverso mix energetico”. La necessità di reperire energia a un costo che consenta di essere competitivi sul mercato è fondamentale per la sopravvivenza delle imprese.
 
Nucleare e politica energetica
Di qui un’apertura convinta al nuovo nucleare: ”Siamo convinti che il ritorno sia strategico”, afferma invitando tutti all’appoggio del nucleare di ultima generazione, invece di continuare a rifornirci a prezzi crescenti dalle vecchie centrali nucleari francesi. Ma sappiamo tutti che, se cominciassimo oggi, ci vorrebbero almeno dodici anni per poterlo utilizzare”.
Dal presidente è arrivato “un sì deciso al nucleare per colmare il gap di costo tra noi e gli altri Paese europei. Ci vorrà tempo ma è necessario essere consapevoli perché bisognerà iniziare a lavorarci. È una fonte che contribuisce alla sicurezza e all’autonomia energetica nazionale, mantenendo stabili le reti elettriche e diversificando le fonti e le rotte di approvvigionamento”.
Un richiamo al ruolo dell'Europa dovrebbe arrivare dal presidente, che in passato ha sottolineato la necessità di arrivare a una politica energetica comune a tutti gli Stati, con un'Europa che assuma di nuovo un ruolo di leadership nella politica industriale. Fondamentale per il settore, inoltre, è il reperimento di risorse: serve un piano di incentivi agli investimenti che vada oltre il Pnrr e oltre il 2026.
 
Auto
Capitolo auto. ”La storia e il mercato europeo dell’auto elettrica che stiamo regalando alla Cina, parlano da soli. La filiera italiana dell’automotive è in grave difficoltà, depauperata del futuro dopo aver dato vita alle auto più belle del mondo e investito risorse enormi per l’abbattimento delle emissioni”, afferma il presidente di Confindustria. ”Continuando così regaleremo ai nostri competitor internazionali, come sta avvenendo per l’automotive, anche l’acciaio, il cemento, la metallurgia, la ceramica, la carta. Con ricadute negative sugli investimenti, sulla crescita e sull’occupazione”.
 
I commenti di Pichetto e del Wwf
"Condividiamo la preoccupazione di Orsini sui tempi per avviare il nucleare in Italia, ma il ministero dell'Ambiente si è già mosso per tempo. Abbiamo istituito la piattaforma per il nucleare, e con il professor Guzzetta stiamo preparando il quadro giuridico per ritornare ad usare questa tecnologia. Così il ministro Gilberto Pichetto. “Entro la fine dell’anno contiamo di avviare l’iter legislativo per ritornare ad usare questa tecnologia”, dichiara il ministro, ben felice di dare il contentino al presidente di Confindustria, dimenticando la volontà dei cittadini italiani che si sono pronunciati contro l’energia nucleare in due referendum, nel 1987 e nel 2011”. 
Di tutt’altro parere il Wwf Italia: questo ennesimo tentativo di “ritorno” al nucleare è l’ennesima presa in giro degli italiani che serve soltanto a ritardare le scelte necessarie sulla decarbonizzazione e sullo sviluppo delle fonti rinnovabili già più sicure, più efficaci e più economiche dell’energia nucleare.

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