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Ecco come Eni si muove per la bioraffinazione e per decarbonizzare il trasporto aereo

where Roma when Lun, 03/06/2024 who roberto

Esperienze a confronto per definire un percorso per la promozione dell’utilizzo dei saf (sustainable aviation fuel) e nella bioraffinazione di Enilive

La decarbonizzazione dei trasportibioraffinazione-eni.jpg è il tema al centro di due incontri che hanno coinvolto Eni e diversi altri soggetti istituzionali. Nel primo si è svolta una conferenza sul trasporto aereo promossa da Enac, Eni e Aeroporti di Roma con l’obiettivo di mettere a confronto istituzioni e aziende, enti e associazioni, per definire un percorso per la promozione dell’utilizzo dei saf (sustainable aviation fuel) e rafforzare il ruolo di supporto alle istituzioni italiane ed europee nel percorso di decarbonizzazione del trasporto aereo; nell’altro si è parlato di bioraffinazione e decarbonizzazione dei trasporti stradali, aerei, marini e ferroviari in un incontro che ha coinvolto Enilive, la società di Eni dedicata ai prodotti e ai servizi per la mobilità, e i rappresentanti delle 20 associazioni nazionali dei consumatori del Cncu, Consiglio Nazionale dei Consumatori e degli Utenti.
 
Il settore aereo
La decarbonizzazione del settore aereo – è stato detto all’incontro sulla mobilità aerea - ha già una roadmap: il Regolamento (Ue) 2023/2405 “ReFuelEU Aviation” recentemente approvato stabilisce, infatti, che i fornitori di carburante per l’aviazione garantiscano che tutto il carburante messo a disposizione degli operatori aerei negli aeroporti dell’Unione Europea contenga quote minime di carburante sostenibile per l’aviazione (saf) in quantità crescenti secondo la seguente traiettoria: 2% minimo di saf dal 1°gennaio 2025 e un incremento della quota ogni cinque anni (6% dal 2030, 20% dal 2035, 34% dal 2040, 42% dal 2045) fino a raggiungere il 70% dal 2050. Alla conferenza, ospitata presso il palazzo Eni a Roma è intervenuto il presidente Enac Pierluigi Di Palma secondo il quale “l’aviazione civile rappresenta un comparto strategico per lo sviluppo dell’economia globalizzata ed è chiamato ad affrontare con serietà il processo di riconciliazione con l’ambiente. L’Enac, in sinergia con le altre istituzioni e player di settore, è impegnato nel dare attuazione al tema della sostenibilità del trasporto aereo, portando importanti ed apprezzati contributi di visione in ambito nazionale e nei consessi internazionali di settore, Ecac e Icao. In linea con l’obiettivo Net Zero al 2050 siamo convinti che sia opportuno investire su soluzioni innovative che coniughino la tutela dell’ambiente con la fattibilità economica, individuando nei saf derivati da biomasse un modello chiave e di immediata applicazione per dare vita a questa necessaria ed ineludibile transizione”.
"Per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione del settore dell’aviazione è indispensabile adottare soluzioni globali concertate con tutti i soggetti coinvolti, dalle compagnie aeree ai produttori di carburanti, i motoristi, fino ai gestori aeroportuali e alle istituzioni, i saf rappresentano una soluzione ideale, perché non richiedono la sostituzione dei velivoli e possono essere integrati nelle attuali reti di distribuzione e utilizzo dei carburanti. Per garantire maggiore disponibilità di saf, la nostra strategia è aumentare la produzione rispondendo alla domanda crescente. Questo obiettivo sarà perseguito attraverso l'utilizzo delle nostre bioraffinerie in Italia e il lancio di progetti globali come quelli in America, Malesia e Corea” ha dichiarato Giuseppe Ricci, direttore generale energy evolution di Eni.
 
Il ruolo della bioraffinazione
Dal piano industriale al consumatore”, è il titolo dell’incontro dedicato a illustrare le potenzialità di crescita di Eni e i suoi progetti per la decarbonizzazione dei trasporti stradali, aerei, marini e ferroviari alle associazioni consumatori. Particolare attenzione è stata rivolta alla bioraffinazione, di cui Enilive è pioniere con oltre dieci anni di esperienza.
A partire dal 2014 sono state valorizzate aree industriali già esistenti, per le quali si è contribuito a una maggiore sostenibilità economica e sociale: è il caso delle raffinerie di Venezia e Gela, convertite in bioraffinerie per la lavorazione di materie prime rinnovabili anche grazie a Ecofining, la tecnologia sviluppata in collaborazione con Honeywell Uop che permette una grande flessibilità nell’approvvigionamento di materie prime anche in un’ottica di economia circolare.
 
Dall’olio al gasolio
Le bioraffinerie lavorano prevalentemente scarti, come gli oli esausti da cucina e i grassi animali, residui provenienti dall’industria agroalimentare, e anche oli vegetali per il cui approvvigionamento Eni sta sviluppando in diversi paesi progetti di agri feedstock, cioè di coltivazione e spremitura di semi: è a partire da queste materie prime che Enilive produce biocarburanti hvo (hydrotreated vegetable oil, olio vegetale idrogenato) adatti all’utilizzo nelle motorizzazioni diesel a tal fine omologate, oltre a bio-gpl, bio-jet e bio-nafta, quest’ultima destinata alla filiera della chimica.
 
Produzione in crescita
In uno scenario di mercato in cui la domanda globale di biocarburanti è in crescita e in cui, a livello europeo, sono stati stabiliti strumenti normativi che favoriscono l’utilizzo di questi vettori energetici, Enilive è il secondo produttore europeo di hvo e il terzo a livello mondiale. Oltre a Venezia e Gela, Enilive detiene il 50% della joint venture St. Bernard Renewables, che gestisce una bioraffineria a Chalmette, in Louisiana (Usa), e ha importanti piani di sviluppo per il futuro: a Livorno è stata confermata la costruzione di una terza bioraffineria, mentre in Malesia e in Corea del Sud due ulteriori progetti sono in fase di valutazione. Enilive punta ad aumentare la capacità di bioraffinazione a oltre 3 milioni di tonnellate l’anno entro il 2026 e oltre 5 milioni di tonnellate annue entro il 2030. Per il trasporto aereo, Enilive produce Biojet, il saf che contiene il 100% di componente biogenica ed è idoneo a essere miscelato con il cherosene convenzionale fino al 50%. Enilive ha l’obiettivo di aumentare la produzione di saf portandola ad incrementare gradualmente fino ad avere un’opzionalità al 2030 che può arrivare a 2 milioni di tonnellate l’anno.

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