Ecco che cosa ha detto in Commissione il ministro Pichetto per garantire la sicurezza energetica
Il ministro in audizione alla Camera: “Quadro più critico passato ma non abbassare la guardia. Stoccaggi a livello elevato. Garantire stabilità e sicurezza del mercato elettrico”
L’Italia deve ridurre gli approvvigionamenti dall’estero puntando a una maggiore diversificazione dei fornitori, aumentare le rinnovabili, grazie a nuovi meccanismi di incentivazione e sviluppare il più possibile le reti. È questa la ricetta per assicurare un’adeguata sicurezza energetica per il nostro Paese secondo il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto intervenuto in Commissione Attività produttive, commercio e turismo della Camera.
Le basi di un nuovo sistema
“Dopo aver superato la fase di crisi acuta, abbiamo lavorato in questi mesi per porre le fondamenta di un nuovo sistema”, ha detto Pichetto. Venendo alle tensioni internazionali il ministro ha spiegato che l’effetto finale sull’Italia della crisi nel Mar Rosso “è rimasto sempre contenuto”.
Per quanto riguarda il gas naturale, Pichetto ha ribadito che “il quadro più critico è passato ma non bisogna abbassare la guardia”. Inoltre, nell’attuale contesto, la chiusura della rotta Ucraina non comporterebbe “criticità eccessive per il Paese”. “Attualmente il riempimento degli stoccaggi è a circa il 64 per cento e dovrebbe arrivare a fine marzo a circa 45 per cento, livello che può essere considerato ancora elevato”.
Le misure per le rinnovabili
Nel corso dell’audizione alla Camera Pichetto si è soffermato sulle misure per incrementare le rinnovabili. Sono stati varati i decreti per le comunità energetiche e l’agrivoltaico. A questi strumenti si affiancano le misure introdotte dal “decreto energia” mentre è “in fase di definizione il decreto Fer X”.
Pichetto ha poi aggiunto che il lavoro del ministero dell’Ambiente è ora focalizzato su una “corretta pianificazione territoriale degli impianti, semplificazioni procedurali del permitting e richieste di connessione”. Il ministro, infine, ha rimarcato l’importanza del processo di sviluppo di una rete “che sappia gestire il trend crescente di richieste e garantire la stabilità e sicurezza del mercato elettrico”.
Rigassificazione al question time
Sempre in settimana, Pichetto è intervenuto al question time alla Camera rispondendo in materia di impianti di rigassificazione. “Le misure che il Governo ha adottato finora hanno permesso una quasi totale emancipazione dalle forniture russe, passando dal 38% del 2021 al 18% del 2022, fino al 4% del totale importato nel 2023”, ha detto il ministro. “Ai fini della sicurezza del sistema, agli impianti già operativi dovrà aggiungersi la Fsru Singapore al largo di Ravenna che dal 2025 sarà in grado di stoccare 170mila metri cubi di gas liquefatto, con una capacità nominale di rigassificazione continua di circa 5 miliardi di metri cubi l'anno e dovranno essere eventualmente valutati progetti di sviluppo della capacità di stoccaggio”. “Inoltre, l’articolo 2 del decreto energia ha affermato il carattere di pubblica utilità, indifferibilità e urgenza delle opere finalizzate alla costruzione e all’esercizio di terminali di rigassificazione di gas naturale liquefatto onshore e delle connesse infrastrutture, già autorizzate alla data di entrata in vigore della norma medesima”. “Tale disposizione evidenzia la strategicità per la sicurezza energetica del Paese dei due terminali di rigassificazione di Porto Empedocle e di Gioia Tauro, già autorizzati ma non ancora realizzati, che potranno garantire una capacità aggiuntiva di rigassificazione, pari a 20 miliardi di metri cubi/anno, con la possibilità di traguardare al 2030 una capacità complessiva di circa 48 miliardi di metri cubi”, conclude Pichetto.