L’energia e la nuova chimica al congresso Filctem Cgil di Perugia
I settori in crisi registrano 180mila addetti in condizioni di cassa integrazione, solidarietà, mobilità, licenziamenti, ristrutturazioni
Da martedì 8 e fino a giovedì 10 aprile si terrà a Perugia (nel centro congressi dell'hotel Giò) il 2° Congresso nazionale della Filctem-Cgil (527 le delegati e i delegati chimici, tessili, dell'energia e delle manifatture provenienti da tutta Italia, in rappresentanza di oltre 232.000 iscritti). Le assise congressuali saranno aperte nel pomeriggio di martedì 8 aprile (ore 15,30) dalla relazione introduttiva di Emilio Miceli, segretario generale Filctem-Cgil, e concluse giovedì 10 dall'intervento di Elena Lattuada, segretaria confederale Cgil. Previsti numerosi ospiti istituzionali, rappresentanti del mondo imprenditoriale, gli interventi di Femca e Flaei-Cisl, Uiltec-Uil e dei sindacati internazionali. Prevista anche una conferenza stampa per illustrare le idee, le proposte e i lavori del congresso.
“C'è tanto futuro da fare” è lo slogan impegnativo scelto, perché – a partire dal lavoro, da quello che c'è a quello che manca – il congresso si soffermerà sugli effetti di una crisi che non ha precedenti in Italia (solo nei settori chinici, tessili ed energetici, oltre 180.000 i lavoratori coinvolti da licenziamenti, cig, mobilità, ristrutturazioni, contratti di solidarietà) ma soprattutto per volgere lo sguardo al futuro, alle “azioni” della Cgil, agli scenari che si aprono per la competitività delle nostre merci nei mercati internazionali, al modello energetico, alla strategicità e alla tenuta di intere “filiere” industriali.
Il sindacato ha predisposto il documento “Le nostre idee per il paese” - discusso e approvato nelle nostre assise congressuali territoriali – che vuole presentare al mondo del lavoro, al paese, proposte concrete a partire dall'energia (il peso eccessivo del suo costo è un impedimento di non poco conto allo sviluppo), dalla "chimica verde" (le intese aziende- sindacati anche in joint venture internazionali hanno messo in campo finora più di 1 miliardo e 200 milioni di investimenti a Porto Marghera, Porto Torres, Priolo, Vercelli con oltre 200 posti di lavoro in più), al riassetto idrico e idrogeologico, alla difesa dell'industria manifatturiera e al sostegno del "made in Italy".