Eni firma accordo per cedere al fondo KKR una parte delle sue bioraffinerie
Verrà ceduto fino al 35% di Enilive, la società di Eni dedicata alla bioraffinazione, alla produzione di biometano, alle soluzioni di smart mobility
Eni cede una parte delle sue bioraffinerie. Per fare questo ha firmato un accordo temporaneo di esclusiva con KKR, società di investimento di rilievo globale, volto alla cessione di una quota di partecipazione in Enilive tra il 20% e il 25%, sulla base di una valutazione della società compresa tra 11,5 e 12,5 miliardi di euro.
La strategia
Questo passo – si legge in una nota - rappresenta è parte della strategia di sviluppo di Eni, volta ad attrarre capitale strategico da partner di valore sulla base di multipli attrattivi, finanziando la crescita e confermando il valore che la Società sta creando nei nuovi business. Il forte interesse manifestato in questo periodo da primari investitori finanziari istituzionali potrebbe portare alla successiva cessione di una quota fino al 10% di Enilive.
Enilive è la società di Eni dedicata alla bioraffinazione, alla produzione di biometano, alle soluzioni di smart mobility, tra cui il car sharing Enjoy, e alla commercializzazione e distribuzione di tutti i vettori energetici per la mobilità, anche attraverso le oltre 5mila Enilive Station in Europa, dove è presente un’ampia offerta di prodotti che include carburanti da materie prime rinnovabili, disponibili sia in purezza, come HVOlution (olio vegetale idrogenato), che anche miscelati come il bio-gpl e il biometano.
Le bioraffinerie Eni
Tra gli asset industriali che includono le bioraffinerie di Venezia e di Gela, la bioraffineria St. Bernard Renewables LLC (joint venture partecipata al 50%) in Louisiana (Stati Uniti d’America), 22 impianti per la produzione di biogas in Italia, oltre ai nuovi progetti: a gennaio 2024 Eni ha confermato la trasformazione della raffineria di Livorno in bioraffineria. Inoltre, sono in fase di valutazione due nuove bioraffinerie in Malesia e in Corea del Sud. Enilive prevede di aumentare la capacità di bioraffinazione a oltre 3 milioni di tonnellate entro il 2026 (il doppio rispetto alla fine del 2023) e oltre 5 milioni di tonnellate/anno entro il 2030.