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La guerra a Putin. Così le nuove sanzioni contro la Russia colpiscono il GNL trasbordato

where Bruxelles (Belgio) when Lun, 24/06/2024 who roberto

Le aziende del blocco potranno ancora acquistare il Gnl russo, ma non potranno riesportarlo in altri Paesi

Per la prima volta l’Unione europeaputin.jpg ha deciso di colpire le forniture di gas naturale liquefatto russe: sono queste nel mirino del nuovo pacchetto di sanzioni, il quattordicesimo, deciso dai rappresentanti europei.

 
Cosa prevede il nuovo pacchetto di sanzioni

Il pacchetto – leggiamo su Euronews - è il risultato di lunghe trattative e l'approvazione è stata ritardata più volte a causa delle riserve espresse da diversi Paesi, tra cui l'Ungheria, che puntava a bloccare qualsiasi sanzione nel settore energetico. Tuttavia, l'ultimo blocco è stato quello della Germania, poi rientrato in settimana, aprendo così la strada all'accordo. La stretta sul Gnl, tuttavia, non è un divieto assoluto di importazione, come fatto in precedenza con il carbone e il petrolio marittimo, due delle principali fonti di reddito di Mosca. Le aziende del blocco potranno ancora acquistare il Gnl russo, ma non potranno riesportarlo in altri Paesi, una pratica nota come trasbordo. "Questo pacchetto incisivo negherà ulteriormente alla Russia l’accesso alle tecnologie chiave. Spoglierà la Russia di ulteriori entrate energetiche. E affrontare la flotta ombra di Putin e la rete bancaria ombra all'estero", ha commentato la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen.
 
Alla Russia oltre 8 miliardi per il gas
Il Centro per la ricerca sull'energia e l'aria pulita (Crea), un'organizzazione indipendente che segue i combustibili fossili russi, stima che nel 2023 il blocco comporterà l’aggravio di 8,3 miliardi di euro per 20 miliardi di metri cubi (bcm) di Gnl russo, pari al 5 per cento del consumo totale di gas. Belgio, Francia e Spagna sono stati i principali punti di ingresso del Gnl russo. Circa il 22 per cento di queste forniture (4,4 miliardi di metri cubi) sono state trasbordate a livello globale, con 1,6 miliardi di metri cubi inviati ad altri Stati membri, secondo il Crea. Il resto è stato destinato a Cina, India, Turchia e altri clienti.

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