L’International herald tribune “incorona” Scaroni. “Con lui Eni ha puntato in alto”
Il quotidiano americano esalta l’amministratore delegato: con lui la società è diventata una macchina per scoprire e produrre olio e gas naturale
Il balzo verso l'alto dell'Eni: così l'International Herald Tribune ha intitolato un ampio ritratto dedicato alla compagnia italiana e al suo amministratore delegato Paolo Scaroni, che “dal suo arrivo - scrive il giornale - ha reso la società sempre più simile a una macchina per scoprire e produrre petrolio e gas naturale e sempre meno a quell’ingombrante colosso statale che proprio per questo non poteva posizionarsi tra le major del settore”.
Il quotidiano ricorda che a partire dal 2010 Anadarko ed Eni hanno effettuato una serie di scoperte di gas naturale nell'offshore del Mozambico tra le più grandi della storia.
"Anche se il Mozambico si presentava come un Paese nuovo, abbiamo pensato che le possibilità di successo sarebbero state soddisfacenti: stimavamo intorno al 20% la probabilità di trovare risorse. Il rischio era alto, ma lo è stata anche la ricompensa”.
Eni, ricorda poi il quotidiano, è il più grande produttore straniero di petrolio e gas sia in Algeria sia in Libia e Scaroni è stato il primo a recarsi a Bengasi nell'aprile del 2011 per prendere contatto con i ribelli, molto prima della caduta del colonnello Gheddafi.
Da allora, Eni ha ripristinato la maggior parte della sua produzione nel Paese, che rappresenta il 14% della sua produzione totale. La combinazione di scoperte e dismissioni e la prospettiva di un buyback fino a 6 miliardi di euro di azioni hanno contribuito - secondo la società di analisi Bernstein Research - a far aumentare del 15% il prezzo delle azioni - la seconda migliore performance dell’anno scorso tra le grandi compagnie petrolifere dopo la russa Rosneft. Il titolo Eni è cresciuto di un ulteriore 5,6% nel mese di gennaio.