Key, il giorno dopo. Nell’edizione dei record, i numeri e le parole dei protagonisti
La manifestazione si chiude con un + 41% di presenze totali sul 2023 e su queste totali salgono del 60% le internazionali. Dal ministro agli addetti ai lavori, ecco tutte le dichiarazioni
Key, l’atto secondo della fiera della transizione energetica di Rimini è stato un grande successo, spazzando ogni dubbio residuo sulla bontà della separazione da Ecomondo. I numeri parlano chiaro: la manifestazione si chiude con un + 41% di presenze totali sul 2023 (e su queste totali salgono del 60% le internazionali), consolidando il proprio ruolo di network di riferimento per la community globale delle rinnovabili. La manifestazione ha anche incrementato di oltre il 30% i brand espositori presenti, per un totale di 830 presenti, di cui il 35% provenienti dall’estero, con una forte componente cinese, ma anche dall’area nordeuropea. La superficie espositiva si è estesa su 16 padiglioni, 4 in più rispetto al 2023. Sono stati infine più di 500 i top buyer e le delegazioni internazionali, provenienti da 57 Paesi, ospitati in fiera grazie al supporto del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e di ICE Agenzia. Il Nord Africa, l’Africa Subsahariana, l’Est Europa e l’Area Balcanica hanno costituito le aree più rappresentate.
Non solo tanti visitatori e stand ma anche contenuti. Oltre 120 convegni (con lunghe code e attese) hanno animato i padiglioni del quartiere fieristico, mantenendo i riflettori puntati sulle trasformazioni che stanno interessando il mercato dell’energia. Da segnalare tra gli eventi i vincitori del Premio Innovazione, riservato alle aziende espositrici e intitolato alla memoria del Presidente di Italian Exhibition Group (IEG), Lorenzo Cagnoni. Ad aggiudicarsi il riconoscimento sono stati: Rossato, Enfinergy, Enerfip, Valmont, Erredue, Fortech, City Green Light.
La parola ad alcuni protagonisti
Il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica Gilberto Pichetto intervenuto il giorno dell’inaugurazione ha detto che “il futuro dell’umanità dipenderà da come sapremo gestire l´energia di cui un mondo - sempre più affollato - ha e avrà bisogno: manifestazioni come KEY sono una occasione importante per conoscere le tecnologie che guidano la transizione energetica. Dobbiamo costruire un nuovo modello che metta al centro la sostenibilità ambientale, economica e sociale dei processi produttivi, degli stili di vita, del modo di muoversi, delle caratteristiche dell’abitare. In questo scenario tutte le strade inedite che l’innovazione ci proporrà per produrre energia pulita dovranno essere esplorate, come dovranno essere percorse, e lo stiamo già facendo, le nuove metodologie di produzione e distribuzione dell´energia. Credo che la prossima piccola grande rivoluzione energetica in Italia sarà quella delle Comunità Energetiche Rinnovabili che abbiamo varato. Oggi le CER possono dispiegare appieno le potenzialità di una produzione solidale, distribuita sul territorio, aperta anche ai borghi più piccoli, con un netto vantaggio per l’ambiente e un risparmio importante per i cittadini, le imprese, gli enti e tutti i sodalizi che ´faranno comunità”.
“Lo sviluppo dell’eolico passa da una ulteriore opera di semplificazione che determini, una volta per tutte, dei criteri univoci e chiari delle aree dove non si possono realizzare gli impianti lasciando tutte le altre come idonee ad accogliere le infrastrutture energetiche rinnovabili. Avere chiarezza e trasparenza, infatti, consentirebbe tempi certi e una maggiore efficienza dei procedimenti, elementi necessari a raggiungere gli obiettivi nazionali´, così Simone Togni Presidente di ANEV.
´Per governare al meglio un sistema di governo dell´energia così complesso - ha commentato Alessandro Marangoni, Amministratore delegato di Althesys che ha illustrato lo studio dal titolo ´Il governo del sistema, la chiave per la transizione. Una strategia coordinata per rinnovabili, storage e reti per decarbonizzare l´Italia´ - risulta più che mai necessaria una visione unica e stabile in grado di armonizzare tutti gli elementi in gioco: autorizzazioni, meccanismi di sostegno, aree idonee, sviluppo reti nazionali e locali e altre infrastrutture. Il mancato coordinamento tra le varie misure potrebbe produrre danni economici al sistema e compromettere la transizione energetica´.
“La transizione verde aiuta un futuro più a misura d’uomo. In particolare, puntare sulle rinnovabili e sull´efficienza fa crescere L´Italia la rende più libera, dà forza alla nostra economia e aumenta i posti di lavoro. Come è scritto nel rapporto sulla geografia produttiva delle rinnovabili in Italia, promosso e realizzato da Fondazione Symbola e Italian Exhibition Group - dichiara Ermete Realacci, presidente della Fondazione Symbola - C´è un´Italia che eccelle in molti segmenti della nuova economia sostenibile: il nostro Paese dà il meglio di sé quando incrocia i suoi cromosomi antichi, la sua identità con un modo tutto italiano di fare economia: che tiene insieme innovazione e tradizione, coesione sociale, nuove tecnologie e bellezza, capacità di parlare al mondo senza perdere legami con territori e comunità, flessibilità produttiva e competitività”.
Di fronte alla sfida epocale della transizione energetica, - rileva Alberto Pinori di ANIE Rinnovabili - auspichiamo uno straordinario sviluppo nel nostro Paese dell’industria della componentistica. La sfida è importante, e lo è ancora di più se guardiamo a paesi quali la Cina e gli Stati Uniti che hanno messo a disposizione risorse e misure di sostegno piuttosto rilevanti. Il Net Zero Industry Act europeo è fondamentale per collocarsi nel giusto sentiero di crescita”.
Per Alberto Dossi, Presidente di H2IT “l’azione congiunta delle istituzioni italiane ed europee è necessaria per lo sviluppo di una filiera idrogeno ancora giovane ma altamente competitiva e tecnologica. Parliamo di un comparto che può essere decisivo per rendere l’Italia più indipendente sotto il profilo energetico, e che ha le carte in regola per essere leader a livello europeo. Eppure, è ancora un settore in cui i grandi investimenti sono quasi sempre arrivati dai privati: dai dati del nostro Osservatorio H2IT è emerso che il 70% degli investimenti sono stati finanziati attraverso fondi propri delle aziende. Grazie anche al PNRR finalmente la situazione sta cambiando, ma occorre essere vigili e non sprecare questa grande occasione.”
Corrado Peraboni, Amministratore Delegato di Italian Exhibition Group: ´La nostra intenzione è quella di creare un momento annuale, come già accade ad Ecomondo per la green economy, dove si faccia il punto sulla transizione energetica e sui temi della sostenibilità, con istituzioni e imprese´.