Lukoil pronta a vendere la raffineria di Priolo, bastonata dalla Procura
Preoccupato il sindacato. Il complesso Isab comprende due linee collegate tra loro con capacità di raffinare circa 320.000 barili al giorno di petrolio
La russa Lukoil intende vendere la raffineria siracusana Isab di Priolo, messa sotto accusa per inquinamento dalla Procura, per concentrarsi sulla produzione petrolifera russa. Lukoil sta inoltre pensando di vendere la controllata energetica svizzera Litasco, ha detto l’amministratore delegato Vagit Alekperov.
Secondo il vice presidente Leonid Fedun, "c’è stato interesse verso tutte le nostre attività estere", ma nessuna delle offerte finora è risultata interessante.
Il complesso Isab, già appartenente all’Erg della famiglia genovese Garrone e ora interamente di proprietà di Lukoil, comprende due raffinerie collegate tra loro con condutture, con capacità di raffinare circa 320.000 barili al giorno di petrolio, ha serbatoi con 3,7 milioni di metri cubi e tre terminali marini.
Secondo fonti della Reuters, Lukoil potrebbe vendere più asset europei di raffinazione per concentrarsi sulla produzione petrolifera russa e per ridurre la presenza in Paesi che hanno imposto sanzioni a Mosca per l'annessione della Crimea. Lukoil possiede raffinerie anche in Romania, Bulgaria e Paesi Bassi.
"L'annuncio di Lukoil di una possibile vendita della raffineria di Siracusa è preoccupante e può creare una fortissima instabilità nell'insieme dell'area industriale" ha dichiarato Emilio Miceli, segretario generale della Filctem Cgil. “Non sappiamo se il governo è stato informato di questa decisione, ma crediamo che sia necessario mettere in atto tutte le iniziative a difesa dell'area industriale e dell'occupazione. Vigileremo attentamente sullo sviluppo di questa vicenda, perché la reputiamo un grande tema nazionale".