Mai più perforazioni nella Laguna di Venezia. La Consulta dà ragione a Zaia
Lo ha deciso la Corte Costituzionale, accogliendo il ricorso della Regione Veneto contro il dl 133 del 2014. Problemi di subsidenza
Non si potranno più effettuare perforazioni per la ricerca di giacimenti di idrocarburi nella Laguna di Venezia perché sussistono pericoli di subsidenza delle coste. Lo ha deciso la Corte Costituzionale, accogliendo - informa la Regione - il ricorso del Veneto contro il dl 133 del 2014, che permetteva la riattivazione delle attività petrolifere davanti alla laguna. La norma prevista dal Governo - afferma la Regione Veneto in una nota - è pertanto "irragionevole".
"Si tratta di uno straordinario successo - ha detto il presidente Luca Zaia - in quanto il nostro ricorso è arrivato dove non era arrivato il referendum contro l'espansione delle attività estrattive in mare". La sentenza odierna della Consulta, n. 170, dichiara l'illegittimità dell'art. 38, comma 10, del dl 133 del 2014, che aveva concesso al Ministero dello sviluppo economico, di concerto il Ministero dell'ambiente, sentite le Regioni interessate, di autorizzare progetti sperimentali di ricerca e coltivazione di giacimenti di idrocarburi per un periodo non superiore a cinque anni".