Meloni in Africa. Ecco che cosa ha detto in Mozambico e Congo
Nuova tappa per la promozione del Piano Mattei: per Meloni dobbiamo approvvigionare l’Europa con l’energia africana per costruire un futuro diverso di cooperazione tra i nostri continenti
Seconda tappa nell’Africa Subsahariana per la presidente del Consiglio Giorgia Meloni: dopo l’incontro in Etiopia avvenuto nei mesi scorsi, nei giorni scorsi è stato il turno del Mozambico e del Congo, dove la premier accompagnata dall’ad di Eni Claudio Descalzi, forte di numerose licenze in quelle zone, ha provato a convincere il presidente della Repubblica del Mozambico Filipe Nyusi e il presidente della Repubblica del Congo (non l’ex Congo Belga o Zaire bensì l’ex Congo Brazzaville) Denis Sassou Nguesso che grazie ai loro ricchi giacimenti e noi come interlocutori per un’Europa assetata di gas e petrolio, è possibile collaborare in vista di quel Piano Mattei che dovrebbe arricchire noi e i Paesi africani: “L’Europa ha un problema di approvvigionamento energetico mentre l’Africa è potenzialmente un enorme produttore di energia. Se mettiamo insieme le due cose possiamo costruire un futuro diverso di cooperazione tra i nostri continenti sull’energia ma anche sulle materie prime”.
Partnership sulle materie prime
Meloni ha anche detto che la centralità mozambicana e africana “può anche riguardare il tema delle materie prime. L’Africa non è un continente povero, l’Africa è un continente che ha moltissime materie prime. Il punto è riuscire ad aiutare e a sostenere la possibilità e la capacità delle Nazioni di processare quelle materie prime e quindi di poter vivere e prosperare semplicemente con le tante risorse delle quali il continente africano dispone”.
Meloni in Congo
Meloni ha incontrato il presidente della Repubblica del Congo Denis Sassou Nguesso, insieme al primo ministro Anatole Collinet Makosso. Forte di una collaborazione che prosegue da oltre 50 anni Eni è, ad oggi, l'unica società attiva nello sviluppo delle sue risorse di gas, garantendo il 70% della produzione di energia elettrica nazionale attraverso la Centrale Electrique du Congo (CEC). Nell’aprile scorso a Pointe-Noire Descalzi ha posato la prima pietra di Congo LNG, il primo progetto di liquefazione di gas naturale del Paese e una delle principali iniziative di Eni per la diversificazione degli approvvigionamenti. Il progetto avrà una capacità complessiva di produzione di gas naturale liquefatto (GNL) di 3 milioni di tonnellate all’anno (circa 4,5 miliardi di metri cubi/anno). Eni opera in Mozambico dal 2006 con cinque licenze esplorative. A giugno 2022, Eni ha avviato l’introduzione di idrocarburi nella Coral Sul, l’impianto di gel galleggiante dal giacimento di Coral South. In Congo, invece, l’azienda produce 28 milioni boe di idrocarburi, 15mln bel di petrolio e condensati, 2mld di metri cubi annuali di gas.
La missione del Governo, tuttavia, ha dovuto subire un dimezzamento, dopo l'esplosione del conflitto tra Hamas e Israele che ha anche comportato un rinvio, con tutta probabilità a gennaio, del vertice Italia-Africa durante il quale il governo italiano avrebbe dovuto illustrare il cosiddetto "piano Mattei" di sviluppo dell'Africa.