Il no al rigassificatore di Gioia Tauro unisce ambientalisti e grillini
Per il Wwf l’Italia non deve diventare l’hub del gas del Mediterraneo, “tanto più che tale ipotesi non è confortata da nessuna pianificazione a livello europeo”
Momenti di tensione in settimana a Gioia Tauro a causa di una protesta messa in atto da un gruppo di militanti di movimenti antagonisti ed ambientalisti contro la progettata realizzazione del rigassificatore.
I manifestanti hanno bloccato l'ingresso della sede dell'Autorità portuale, convocata per esprimersi sulla concessione demaniale alla società Lng Medgas per la realizzazione del rigassificatore. Contro la concessione demaniale si sono schierati partiti politici e movimenti tra cui Sel, Rifondazione Comunista e Movimento 5 Stelle.
Due parlamentari calabresi del movimento fondato da Beppe Grillo, Paolo Parentela e Nicola Morra, hanno anche preso parte alla protesta.
Nel corso della manifestazione ci sono state contestazioni contro il presidente della Camera di Commercio di Reggio Calabria, Lucio Dattola, che è stato strattonato ed è caduto. I manifestanti sono anche riusciti a bloccare l'auto del presidente della Provincia di Reggio, Giuseppe Raffa, impedendone l'ingresso nell'area.
Alla fine la riunione del Comitato portuale è stata rinviata a causa dalla protesta che non ha consentito l'accesso alla riunione del Comitato di numerose persone che avrebbero dovuto parteciparvi.
A sostenere il no al rigassificatore di Gioia Tauro c’è anche il Wwf che in una nota ha spiegato di non condividere “l’assunto che l’Italia possa diventare l'hub, il nodo di smistamento, sud-europeo del gas; tanto più che tale ipotesi non è confortata da nessuna pianificazione a livello europeo”. “Sicuramente il gas - si legge ancora - ha un ruolo importante quale energia di transizione verso il 100% rinnovabili, ma è una fonte che deve andare a decrescere, non a crescere”.
"Bisogna dosare bene le opere (rigassificatori e gasdotti) in base alle esigenze effettivamente accertate e alla domanda reale dall’Italia e dall’estero: al contrario - rileva Mariagrazia Midulla, responsabile Clima ed Energia del Wwf Italia - già oggi i rigassificatori esistenti lavorano al di sotto della propria capacità, mentre è stato dato un numero sicuramente eccessivo di autorizzazioni per i rigassificatori, senza nemmeno individuare le aree a minor impatto o già degradate”.