Pasticci ucraini. Per le sanzioni la Rosneft in crisi licenzia ma si allea con i vietnamiti per l’Artico
Tagliati un migliaio di posti di lavoro
Il colosso petrolifero russo Rosneft, colpito dalle sanzioni per la crisi ucraina, taglia un migliaio di posti di lavoro e ha annunciato di aver concluso un accordo con il gruppo pubblico PetroVietnam per l'esplorazione dell'area continentale nel mare di Peciora, nell'Artico russo.
Nel dettaglio, i due gruppi petroliferi puntano principalmente a dar vita a diverse joint venture che saranno incaricate delle esplorazioni petrolifere e gasiere su due zone del mare di Peciora. La parte dei russi nella nuova joint venture sarà del 66,67%, mentre il restante 33,33% va a PetroVietnam. Le riserve delle due aree, Iujno-Russki e Zapadno-Matveevski, sono stimate a 367 milioni di tonnellate di petrolio e a 64 miliardi di metri cubi di gas. I due gruppi avevano già siglato un accordo su un'esplorazione petrolifera comune al largo delle coste vietnamite in occasione di una visita del presidente russo Vladimir Putin nel novembre 2013.
Nel frattempo la società moscovita si prepara a tagliare circa un quarto dei dirigenti della sede centrale di Mosca, pari a un migliaio di posti. Lo afferma il giornale Kommersant. “I tagli potrebbero coinvolgere dal 20 al 25% dei quadri, pari a un migliaio di persone”, afferma il quotidiano moscovita Kommersant citando fonti vicine al dossier.
Negli ultimi anni i quadri negli uffici di Mosca sono cresciuti di molto, una tendenza che si è accentuata con l'acquisto, l'anno scorso, del rivale Tnk-Bp per 55 miliardi di dollari.
Rosneft sta lavorando per ridurre i costi e ottimizzare gli effettivi, ha affermato un portavoce del gruppo, detenuto per il 69% dallo Stato russo. Di recente Rosneft ha chiesto aiuto al suo azionista di maggioranza a fronte di debiti pari a oltre 30 miliardi di euro.