torna alla home
Visitaci anche su:

Notiziario ambiente energia on-line dal 1999

Il petrolio della Basilicata. Documento: il testo di Galletti

where Roma when Lun, 23/05/2016 who michele

L’intervento del ministro dell’Ambiente al Parlamento sulla vicenda dei giacimenti della Val d’Agri

gianlucagalletti2.jpgPubblichiamo il testo integrale dell’intervento del ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti, rispondendo a un'interrogazione in commissione Ambiente alla Camera sulla vicenda petrolio, ambiente, lavoro in Basilicata.

Signor Presidente,
Signori On.li,
ho accolto l'invito rivoltomi con piacere perché mi dà la possibilità di fare il punto sulla delicata questione in materia ambientale che ha interessato la Val d'Agri in Basilicata.
Ecco, con riferimento alle questioni poste, il quadro che emerge anche sulla base di quanto riferito dalle diverse amministrazioni competenti.
Il 31 marzo 2016, sono stati eseguiti provvedimenti cautelari, personali e reali, emessi dal Gip Distrettuale di Potenza nell'ambito dell'indagine nota come "Petrolio-ambiente-lavoro".
Come riferito dalla Procura della Repubblica, i provvedimenti cautelari costituiscono l'esito di un approfondito percorso investigativo. L'indagine sul Centro Olii Val d'Agri (c.d. COVA) di Viggiano in provincia di Potenza, che riguarda 37 indagati a vario titolo e per diversi reati, trae origine da una presunta attività di illecito smaltimento dei rifiuti liquidi prodotti dall'impianto petrolifero di proprietà ENI.
Gli accertamenti disposti dall'Autorità Giudiziaria sulle emissioni gassose e sul sistema di monitoraggio, gestito da ENI, hanno indotto la magistratura a formulare una ipotesi accusatoria secondo la quale i responsabili della compagnia petrolifera non seguivano correttamente le procedure di comunicazione da inviare agli Enti di controllo in caso di sforamento dei valori emissivi, e sovente nascondevano volutamente sia il contenuto delle segnalazioni trasmesse agli Enti pubblici, sia le reali cause delle anomalie emissive, determinando un'incontrollata gestione di sostanze chimiche.
Secondo quanto riferito dal Procuratore della Repubblica di Potenza, proprio questi componenti chimici, sulla scorta delle risultanze emerse nel corso delle indagini, sarebbero apparsi come il fattore scatenante di diverse anomalie manifestate sia da parte del ciclo produttivo del greggio, che di quello del trattamento dei reflui liquidi, gestiti dai responsabili dell'impianto con modalità sostanzialmente illecite e di grave impatto ambientale.
È stato altresì disposto il sequestro preventivo di alcune vasche del COVA ENI di Viggiano e dell'impianto di trattamento e smaltimento di pertinenza di TECNOPARCO VALBASENTO SpA, nonché del Pozzo di reiniezione Costa Molina 2, gestito da ENI.
Il Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Potenza ha, altresì, riferito che sono attualmente in corso anche indagini epidemiologiche con analisi in campo e studio della documentazione sanitaria acquisita dal NOE e che le misure cautelari, personali e reali, sono state confermate dal Tribunale per il Riesame di Potenza.
Nel corso delle indagini sono state anche rilevate e contestate violazioni in materia di emissioni in atmosfera.
Inoltre, l'Autorità Giudiziaria sostiene che i reflui raccolti in uno dei serbatoi non potessero essere reiniettati nel Pozzo, trattandosi di rifiuti speciali pericolosi e non acque di strato provenienti dalla separazione trifasica del greggio estratto. A tali accuse si aggiunge l'omessa adozione di provvedimenti che sarebbero dovuti scaturire a seguito dell'accertamento dei superamenti nelle acque sversate nel Pozzo Costa Molina 2 dei limiti imposti nell'atto che autorizza la reiniezione; provvedimenti che avrebbero potuto condurre anche alla sospensione dell'attività di reiniezione.
Per quanto attiene, invece, al prosieguo delle indagini, l'Autorità Giudiziaria procedente riferisce che sono attualmente in corso ulteriori accertamenti connessi al conferimento di incarico ad un consulente tecnico nominato dalla Procura della Repubblica di Potenza il 1 dicembre 2015 per l'approfondimento dei temi riguardanti le possibili ripercussioni sull'ambiente e sulla salute delle attività svolte all'interno del COVA di Viggiano.
Da parte sua l'ENI ha affermato pubblicamente di aver "rispettato tutte le normative" e che dalla attività di Viggiano "non è scaturito alcun pericolo per le popolazioni e per l'ambiente".
*****
Tanto premesso, sulla questione, la Regione Basilicata riferisce che il Centro Olio Val d'Agri opera in forza di un provvedimento autorizzatorio della Giunta Regionale (delibera n. 627 del 2011), rilasciato con relative prescrizioni.
In particolare, nel provvedimento viene affidato all' A.R.P.A. Basilicata il compito di vigilare sulla osservanza delle prescrizioni dettate, specificando che gli esiti delle attività di vigilanza poste in essere dovranno essere comunicati agli Uffici ed Enti competenti per la loro valutazione e gli eventuali conseguenti adempimenti di competenza derivanti dall'applicazione delle succitate norme in materia di V.I.A. ed A.I.A.
Inoltre, l'A.R.P.A. Basilicata è tenuta ad accertare, secondo quanto previsto e programmato nell'Autorizzazione Integrata Ambientale, e con oneri a carico del gestore:
a) il rispetto delle condizioni dell'A.I.A. e delle prescrizioni riportate nella Delibera autorizzatoria della Giunta Regionale del 2011;
b) la regolarità dei controlli a carico del gestore, con particolare riferimento alla regolarità delle misure e dei dispositivi di prevenzione dell'inquinamento, nonché al rispetto dei valori limite di emissione;
c) che il gestore abbia ottemperato ai propri obblighi di comunicazione ed in particolare che abbia informato l'Ufficio Compatibilità Ambientale regolarmente e, in caso di inconvenienti o incidenti che influiscano in modo significativo sull'ambiente, tempestivamente dei risultati della sorveglianza delle emissioni del proprio impianto.
Il gestore, inoltre, è tenuto ad osservare tutte le prescrizioni riportate nel Rapporto Istruttorio.
I campionamenti delle emissioni (auto-controlli) devono essere effettuati dal gestore con la periodicità indicata nel quadro emissioni, durante le più gravose condizioni di esercizio dell'impianto, per la determinazione di tutti i parametri ivi riportati. Il gestore deve far pervenire con almeno quindici giorni di anticipo alla Provincia di Potenza, all'A.R.P.A.B. ed al Comune di Viggiano la comunicazione con le date in cui intende effettuare gli auto-controlli delle emissioni in atmosfera. I dati relativi ai controlli periodici devono essere trasmessi entro i successivi quindici giorni dall'effettuazione delle misure, allegando i relativi certificati analitici firmati da tecnico abilitato.
Per quanto riguarda le "Prescrizioni relative agli scarichi idrici", vengono prescritti i criteri generali per un corretto e razionale uso dell'acqua e viene affidato alla Provincia di Potenza - Ufficio Ambiente e all'A.R.P.A.B. il compito di effettuare tutte le ispezioni che ritengano necessarie per l'accertamento delle condizioni che danno luogo alla formazione degli scarichi.
Con riferimento alle "Prescrizioni relative alle emissioni sonore" è stabilito che la documentazione relativa alle campagne di rilevamento del clima acustico ed alle eventuali misure previste per la riduzione del rumore ambientale deve essere trasmessa alla Regione Basilicata, all'A.R.P.A.B., all'Azienda Sanitaria di Potenza (ASP) ed al Comune di Viggiano.
Qualora durante l'esercizio del COVA non dovessero essere rispettati i limiti imposti, il gestore dovrà porre in atto, in tempi e modi appropriati da concordare con l'A.R.P.A.B. e la Regione Basilicata, adeguate misure di riduzione del rumore ambientale fino al rientro nei limiti fissati. Le misure dei livelli sonori devono essere effettuate con periodicità annuale ed ogni qualvolta intervengano modifiche nell'assetto impiantistico e/o nel ciclo produttivo tali da influire sulle emissioni acustiche. I dati relativi ai controlli periodici devono essere trasmessi all'A.R.P.A.B., all'Azienda Sanitaria di Potenza ed al Comune di Viggiano.
Infine, con riferimento alle "prescrizioni relative ai rifiuti", è stabilito che il gestore adotti tutte le precauzioni necessarie riguardo alla consegna ed alla ricezione dei rifiuti per evitare o limitare gli effetti negativi sull'ambiente. Si ricorda che è vietato miscelare categorie diverse di rifiuti pericolosi ed anche rifiuti pericolosi con rifiuti non pericolosi.
Inoltre, il gestore è altresì tenuto ad effettuare la caratterizzazione chimico-fisica dei rifiuti prodotti identificandoli con il relativo codice europeo dei rifiuti (CER). Ogni eventuale variazione e/o aggiunta di categorie di rifiuto dovrà preventivamente essere comunicata alla Regione Basilicata.
Riguardo gli eventi di visibilità della fiaccola, si precisa che i dati delle cinque centraline di monitoraggio della qualità dell'aria, installate nell'aria intorno al C.O.V.A., sono resi disponibili sia sul sito dell'Osservatorio Ambientale della Regione Basilicata che sul sito di A.R.P.AB. Al riguardo, la Regione Basilicata fa presente che non sono state riscontrate anomalie rispetto ai parametri di legge.
Tanto premesso, per quanto attiene la raccomandazione dell'Organizzazione Mondiale della Sanità sul limite di rilascio dell'idrogeno solforato, la Regione Basilicata ha approvato nel 2013 le "Norme Tecniche ed azioni per la tutela della qualità dell'aria nei Comuni di Viggiano e Grumento Nova". Esse costituiscono uno strumento operativo con l'obiettivo di prevenire le situazioni che possano comportare un deterioramento della qualità dell'aria nelle zone della Val d'Agri interessate da attività di upstream.
È stata operata altresì una riduzione del 20% dei valori limite di qualità dell'aria stabiliti a livello nazionale, scelta operata in analogia con quanto deciso dal Comitato Regionale contro l'inquinamento atmosferico.
Inoltre, il 12 maggio 2016, l'Ufficio Compatibilità Ambientale della Regione ha inviato al Ministero dello sviluppo economico richiesta di ogni utile informazione sulla "Procedura per la messa in sicurezza e conservazione asset Val d'Agri" e di ogni determinazione assunta in merito.
*****
Con riferimento alle iniziative attuate dal Ministero dell'ambiente, preliminarmente, come già rappresentato in occasione del Question time del 6 aprile scorso in aula Camera, in considerazione della forte preoccupazione per le comunità interessate e le diverse istituzioni titolate, nel rispetto delle indagini in corso, ho già richiesto al NOE, Nucleo Operativo Ecologico dei Carabinieri, di fornirmi ogni possibile elemento utile per le conseguenti iniziative ministeriali di prevenzione e minimizzazione degli eventuali impatti anche potenziali, nonché di contestazione relativamente ai diversi profili della vicenda in argomento.
Alla luce delle suindicate vicende, su mia indicazione, è stato costituito uno specifico Gruppo di lavoro, a cui hanno partecipato il Comandante del Comando Generale dei Carabinieri per la tutela dell'ambiente, due rappresentanti dell'Ispra, e le competenti Direzioni generali del Ministero dell'ambiente. Al riguardo, ferma restando ogni diversa competenza di carattere regionale o di altre istituzioni, le proposte iniziali del gruppo di lavoro sono state le seguenti:
assicurare la partecipazione del Ministero, anche avvalendosi di ISPRA, al Procedimento penale anticipando l'intervento sin nella fase di eventuale incidente probatorio annunciato da ENI, anche al fine di acquisire tutte le perizie tecniche e i documenti utili del caso, per le ulteriori, necessarie valutazioni. In tal senso il Gruppo di lavoro ha convenuto sull'opportunità di attivare l'Avvocatura distrettuale dello Stato e mettere a disposizione un rappresentante del Ministero (anche per il tramite Ispra) che assicuri una costante presenza ai lavori;
procedere operativamente sollecitando la Regione Basilicata, nonché invitando l'Ispra ad effettuare monitoraggi e controlli più estesi ed approfonditi sui corpi idrici che potrebbero essere stati danneggiati in quanto ricadenti nelle aree interessate, individuati sulla base di una cartografia dell'area e dei corpi idrici che sarà fornita appositamente dall'Ispra, includendovi per scrupolo anche il lago del Pertusillo, gravitante nell'area;
approfondire la problematica della qualificazione dei rifiuti speciali pericolosi e non, alla luce dell'esame di quanto emerso dall'attività investigativa del NOE circa i codici CER;
acquisire elementi informativi dagli Enti parco coinvolti per competenza territoriale, sollecitandoli al contempo ad effettuare le possibili verifiche ed accertamenti di competenza;sulla base delle predette risultanze e degli sviluppi dell'istruttoria della competente Direzione generale per lo sviluppo sostenibile e il danno ambientale, si valuterà la costituzione del Ministero quale parte civile nell'ambito del procedimento penale in corso, ovvero l'avvio delle procedure di tutela risarcitoria contro i danni all'ambiente.
Si segnala inoltre che è in corso l'esame del provvedimento relativo all' istituzione del Sistema nazionale per la protezione dell'ambiente, finalizzato ad armonizzare da un punto di vista qualitativo e quantitativo le attività delle agenzie sul territorio, nonché a realizzare un sistema integrato di controlli coordinati dall'Ispra. Le funzioni di indirizzo e di coordinamento tecnico dell'Ispra sono principalmente volte a rendere omogenee, attraverso norme tecniche vincolanti, le attività del Sistema Nazionale e a disciplinare i "livelli essenziali delle prestazioni tecniche ambientali" (LEPTA). Si tratta di una riforma di cui avvertiamo una assoluta necessità. Non è possibile infatti che in Italia si abbiano tante qualità e modalità di tutela ambientale quante sono le ARPA regionali. Un coordinamento che instauri uniformità di valutazione e giudizio in tutto il paese sulle delicate questioni ambientali appare quindi opportuno e urgente.
Il Ministero ha richiesto all'ARPA Basilicata di attuare un monitoraggio per rilevare la eventuale presenza nelle acque superficiali e sotterranee, oltre che degli oli minerali, anche di sostanze chimiche specificamente connesse con il processo di separazione del greggio dalle acque di strato. È stata, dunque, rappresentata l'esigenza di indirizzare la ricerca, sia degli idrocarburi che dei citati inquinanti specifici, nelle acque superficiali e sotterranee, incluse le manifestazioni sorgentizie, il cui bacino di alimentazione ricade, anche in parte, nell'area limitrofa al suddetto pozzo di reiniezione "Costa Molina 2", nonché sulle acque dell'invaso del Pertusillo. Infine è stato richiesto all'ARPA Basilicata di trasmettere gli esiti delle analisi finora effettuate su acque superficiali e di sorgente.
*****
Con riferimento al fenomeno delle c.d. "fiammate", il Ministero dello sviluppo economico, ha specificato che la presenza della fiaccola in impianti di tale tipo è necessaria per la normale gestione in sicurezza degli impianti.
Occorre rilevare che la progettazione, la realizzazione, la conduzione e gli automatismi di sicurezza degli impianti del Centro olio "Val d'Agri", peraltro sottoposte ai pareri di altri numerosi Enti pubblici (Amministrazioni locali, Vigili del Fuoco, Comitato Tecnico Regionale, ecc.) appaiono ispirati ai criteri della buona regola tecnica, come dimostra la mancanza di effetti di sicurezza indotti all'esterno dagli inconvenienti finora verificatisi e la bassissima incidenza infortunistica registrata.
Gli eventi di visibilità della fiaccola sono pertanto riconducibili a situazioni di intervento delle logiche di blocco allo scopo previste, che testimoniano il funzionamento del sistema di sicurezza passiva degli impianti.
Ad ogni modo, il Ministero dello Sviluppo Economico precisa altresì che la Società ENI ha sempre provveduto ad effettuare tutte le comunicazioni previste agli Enti deputati alla sicurezza ed in particolare al competente Ufficio tecnico del MISE, che ha impartito all'ENI le prescrizioni in materia di sicurezza dei luoghi di lavoro e dei lavoratori.
Peraltro, gli Enti di controllo si sono sempre attivati, ad ogni evento, per accertare le cause ed evitare il ripetersi dei fenomeni. In particolare, da ultimo, il 12 Aprile 2016 è stato disposto dal MISE un sopralluogo per effettuare una valutazione sullo stato di sicurezza degli operatori e dell'impianto stesso.
Con specifico riferimento alla sicurezza dei lavoratori, sempre secondo quanto riferito dal MISE, non sono emerse problematiche e non si sono riscontrate criticità nell'applicazione del Piano emergenza impianto interno e/o di evacuazione.
In relazione alle problematiche dell'impianto, il Mise ha confermato che gli eventi di visibilità del sistema torcia non hanno causato danneggiamenti all'impianto. Gli episodi di innalzamento della fiaccola sono dovuti a varie cause, fondamentalmente riconducibili a errori umani, mancata fornitura di energia, incidenti di processo.
Tali interventi, in un impianto minerario complesso, soggetto a modifiche impiantistiche rilevanti, sono avvenute con un funzionamento regolare del sistema di emergenza e non hanno prodotto il superamento dei limiti emissivi, né inconvenienti per la sicurezza del luogo di lavoro. Sempre secondo quanto riferito dal Mise sono state disposte numerose misure volte a ridurre la frequenza e l'entità degli interventi del sistema di emergenza e tali misure sono state adottate dall'ENI nei termini prescritti.
In Val d'Agri, come in altri giacimenti, tutto il sistema di produzione e trasporto è un sistema chiuso e controllato attraverso strumenti di rilevazione che permettono di garantire un elevato grado di sicurezza e, in caso di anomalie, l'interruzione immediata del flusso tramite l'attivazione automatica di valvole di chiusura.
Infine, in base a quanto rappresentato dal Ministero dello sviluppo economico, risulta quindi che, in relazione ai compiti svolti dalle Amministrazioni Statali competenti in materia di sicurezza dei luoghi di lavoro del Centro Olii, sono state adottate tutte le iniziative necessarie nei confronti dell'operatore, per l'implementazione di interventi relativi alla sicurezza degli impianti.
Per quanto concerne, invece, gli aspetti di tutela dei livelli occupazionali, finalizzati, in particolare, al rispetto della normativa in materia di orario di lavoro, sono in corso accertamenti ispettivi nei confronti di otto aziende operanti nell'indotto. Gli accertamenti sono iniziati prima delle attuali vicende giudiziarie che hanno comportato la sospensione dell'attività produttiva. Si precisa che lo stabilimento Eni del centro Oli Val D'Agri occupa attualmente 270 lavoratori mentre l'indotto occupa circa 1969 lavoratori; i dati si riferiscono a 94 aziende e riguardano contratti di lavoro di durata superiore a 30 giorni.
Si fa presente, inoltre, che relativamente agli anni 2014, 2015 e 2016 sono state sottoscritte convenzioni tra le aziende dell'indotto e l'Osservatorio Paritetico Territoriale Val d'Agri riguardanti 972 lavoratori dipendenti (compresi gli apprendisti). Tali convenzioni prevedono l'erogazione di circa 1000 euro lordi ai lavoratori dell'indotto e rispondono alle rivendicazioni salariali per l'equiparazione dei trattamenti tra lavoratori in forza all'Eni e lavoratori dell'indotto.
Con riguardo alle problematiche connesse al fermo degli impianti in conseguenza dei provvedimenti adottati dalla magistratura, sono 8 le società e 312 i dipendenti interessati al trattamento di Cassa Integrazione Guadagni Ordinaria sulla base del criterio della rotazione. Sarà cura del Ministero del lavoro e delle politiche sociali continuare a monitorarne gli ulteriori sviluppi al fine di valutare - qualora richiesto - ogni possibile soluzione volta a tutelare la posizione dei lavoratori e delle loro famiglie, tenuto anche conto degli istituti di tutela dei lavoratori finora attivati.
*****
Da ultimo, si segnala che l'istituto Superiore di Sanità ha stipulato un accordo di collaborazione con la Regione Basilicata che si prefigge come obiettivo la valutazione dell'impatto sull'ambiente delle attività antropiche nell'area della Val D'Agri e degli indicatori di salute della popolazione residente nelle aree di interesse. Al riguardo, si deposita agli atti una prima analisi fornita dall'Istituto Superiore di Sanità che richiederà comunque un successivo approfondimento, a cui il Mio Ministero fornirà il necessario supporto tecnico.
Si allegano, altresì, documenti informativi circa lo stato di avanzamento dei procedimenti relativi ai Siti di interesse
nazionale "Area industriale della Val Basento" e "Area industriale di Tito Scalo".

immagini
Ministro dell'Ambiente
leggi anche: