Il petrolio in Italia. Dai carburanti il Fisco incassa 39 miliardi
Preconsuntivo dell’Unione petrolifera: torna a crescere il divario di prezzo con il resto d’Europa. Il fisco pesa per il 66% sulla benzina e il 63% sul gasolio contro una media europea del 63% e 58%
Nel 2017 il gettito fiscale degli oli minerali, stimato utilizzando i consumi dei singoli prodotti rilevati dal ministero dello Sviluppo economico e la relativa fiscalità, dovrebbe posizionarsi intorno ai 39 miliardi di euro, in lieve aumento rispetto al 2016. Gli introiti complessivamente raccolti restano comunque inferiori di quasi 2 miliardi rispetto alla media degli ultimi 5 anni, pari a circa 41 miliardi di euro.
Nel 2017 sono aumentati i prezzi dei carburanti e anche il gettito fiscale degli oli minerali. Secondo quanto riferisce l'Unione petrolifera nel suo Preconsuntivo, i carburanti in conseguenza dell'aumento delle quotazioni internazionali dei prodotti (Platts) hanno mostrato un incremento di circa 9 centesimi per la benzina e 10 centesimi per il gasolio, comprensivi dell’Iva. Lo “stacco Italia” dei prezzi industriali è tornato positivo dopo il valore negativo del 2016, pur rimanendo su valori molto bassi, ed è leggera ripresa attestandosi a 1,3 centesimi per la benzina e a 3 millesimi per il gasolio. Lo stacco ponderato (benzina + gasolio) si posiziona a sei millesimi.
L'incidenza della componente fiscale sul prezzo finale è stata di circa il 66% per la benzina e il 63% per il gasolio, rispetto a una media europea, rispettivamente, del 63% del 58%.
Quanto al gettito fiscale, relativo a tutto il settore degli oli minerali, si registra un lieve aumento a 39 miliardi: si tratta di circa 900 milioni in più rispetto al periodo 2010-2011, quanto però i consumi erano molto superiori a quelli attuali (+12,3 milioni di tonnellate).