Petrolio. La Libia ha riavviato la produzione dal giacimento di Sharara
La clausola di interruzione di fornitura per forza maggiore era stata dichiarata il 7 gennaio dopo che i manifestanti della regione sud-occidentale di Ubari hanno chiuso il giacimento
La National Oil Corp libica ha riaperto il suo più grande giacimento petrolifero e sta riavviando la produzione dopo un fermo di due settimane causato dalle proteste.
Che cos’era successo
La clausola di interruzione di fornitura per forza maggiore era stata dichiarata il 7 gennaio dopo che i manifestanti della regione sud-occidentale di Ubari hanno chiuso il giacimento per protestare contro l’aumento dei prezzi del carburante, le scarse opportunità economiche e la disoccupazione. Sharara, con un output di circa 270mila barili di greggio al giorno, è gestito da una joint venture tra la National Oil Corp libica, Equinor, Omv, Repsol e TotalEnergies.
La chiusura, che ha colpito anche il giacimento di el-Feel da 60mila barili al giorno, ha scatenato il timore di ulteriori proteste presso gli impianti petroliferi vicino a Tripoli, tra cui la raffineria di Zauia e il complesso di Mellita dell’Eni, che colpirebbero le forniture di gas naturale all’Europa attraverso il gasdotto Greenstream.
La notizia giunge mentre le società petrolifere internazionali, tra cui Eni, revocano le cause di forza maggiore e tornano in Libia dopo un periodo di rinnovata stabilità in seguito alla tregua del 2020 tra i governi rivali divisi tra l’est e l’ovest del paese.
Il greggio e la produzione
Il greggio libico, che è tipicamente leggero, a basso contenuto di zolfo e produce una buona quantità di distillati medi e benzina, è molto apprezzato dalle raffinerie del Mediterraneo e dell’Europa nord-occidentale. Fra i principali importatori di petrolio libico abbiamo prima di tutto l’Italia (5,5 miliardi di dollari nel 2021) e la Germania (3,2 miliardi) e la Spagna (2,9 miliardi di dollari).
La produzione di petrolio della Libia rimane ancora molto al di sotto degli 1,6 milioni di barili al giorno che produceva prima della rivolta del 2011. Nel mese di dicembre, la produzione è salita a 1,14 milioni di barili al giorno da 1,12 milioni nel mese di novembre, secondo l’ultima indagine mensile Opec di Platt’s.