Petrolio, Schlumberger acquista Cameron per 14,8 miliardi di dollari
Previste sinergie per 300 milioni di dollari già il primo anno
Schlumberger, gruppo leader nel settore dei servizi petroliferi, ha annunciato di aver siglato un accordo per acquisire la concorrente texana Cameron. Il valore dell'operazione, che prevede una parte in contanti e una parte in azioni, è di 14,8 miliardi di dollari (66,36 dollari per azione), con un premio del 56,3% rispetto al prezzo di chiusura di ieri del titolo Cameron.
Che cosa prevede il deal - Nel dettaglio l'accordo, approvato all'unanimità dal consiglio di amministrazione delle due società, prevede che gli azionisti di Cameron ricevano 14,44 dollari e 0,716 azioni ordinarie di Schlumberger per ogni azione detenuta. Il closing dell'operazione è atteso nel primo trimestre del 2016 dopo l'approvazione degli azionisti di Cameron e delle istituzioni regolatrici.
Le aspettative della società acquirente sono di realizzare sinergie ante-imposte di circa 300 milioni di dollari il primo anno e 600 milioni il secondo. “Inizialmente - spiega la società - le sinergie saranno relative alla riduzione dei costi operativi, alla razionalizzazione del processo di approvvigionamento e ad un miglioramento dei processi di manifattura”. Il gruppo si aspetta anche che le sinergie aumentino gli utili per azione entro la fine del primo anno dopo la chiusura, ovvero entro fine 2016.
Il gruppo che nascerà, avrà ricavi pro-forma basati sui dati del 2014, pari a 59 miliardi di dollari. Inoltre, l'operazione unirà due portafogli tecnologici complementari in un mix fra prodotto e servizi che spazia dalla trivellazione del pozzo all'immissione del prodotto in pipeline.
“Questo accordo con Cameron apre nuove e più ampie opportunità per il nostro gruppo”, ha commentato il presidente e ad di Schlumberger, Paal Kibsgaard. “Con i prezzi del greggio a livelli più bassi, solo le società dei servizi petroliferi che forniscono tecnologie innovative e una maggiore integrazione, insieme a una accresciuta efficienza, potranno performare meglio del mercato”, ha spiegato Kibsgaard.