La polemica dei benzinai; il Governo chiede l’intervento dei concessionari
I gestori di carburanti hanno minacciato la chiusura, mettendo a rischio il trasporto di generi alimentari e altri beni
I benzinai hanno cominciato a chiudere per la sicurezza dei loro dipendenti, mettendo così a rischio l’unica economia ancora vitale nel Paese, quella dell’approvvigionamento alimentare e sanitario e delle industrie collegate; il governo è dovuto intervenire e assumersi degli impegni per non far saltare una filiera fondamentale, tanto più ai tempi del Coronavirus. È questa la fotografia di una settimana ad alta tensione, che ha avuto come protagonisti i gestori e i sindacati di categoria, il governo e tutti quelli costretti a non fermarsi mai, corrieri, società di trasporto, padroncini ecc.
Cos’è successo - Andiamo per ordine. Nel corso della scorsa settimana i gestori di distribuzione carburanti hanno fatto sapere che “c’è una categoria di persone, oltre 100.000 in tutta Italia che, senza alcuna menzione, ha finora assicurato, senza alcun sostegno né di natura economica, né con attrezzatura sanitaria adeguata, il pubblico servizio essenziale di distribuzione di energia e carburanti per il trasporto di beni e persone”. “Noi non siamo certo eroi, né angeli custodi - hanno detto - ma non siamo più nelle condizioni di assicurare né il necessario livello di sicurezza sanitaria, né la sostenibilità economica del servizio. Di conseguenza gli impianti di rifornimento carburanti semplicemente cominceranno a chiudere: da mercoledì notte quelli della rete autostradale, compresi raccordi e tangenziali; e, via via, tutti gli altri anche lungo la viabilità ordinaria.” Sulla minaccia di sciopero interviene la Commissione di garanzia di pubblici servizi, ricordando che non si può chiudere in un momento di emergenza. “Non si tratta questo”, fanno sapere i sindacati: “le Federazioni intendono immediatamente chiarire di non aver mai, in nessun modo organizzato né proclamato l’iniziativa di sciopero che viene loro attribuita” dicono Faib, Fegica e Figisc/Anisa, ricordando che “si lotta per rimanere aperti, non per chiudere.
Le reazioni dei trasportatori - Sciopero o altro, la chiusura “deve essere assolutamente evitata: a rischio il trasporto delle merci essenziali”. Così il vicepresidente di Confcommercio e Conftrasporto Paolo Uggè, che ha invitato il Governo a fornire risposte alle richieste dei gestori degli impianti autostradali e stradali. “Auspichiamo - dichiarava la scorsa settimana - un immediato intervento del Governo perché, se le sigle dei gestori di carburante dovessero confermare il fermo, annunciato a partire da domani, si avrebbe come effetto il rischio della conseguente sospensione dei servizi essenziali, già precari, che oggi le imprese dell’autotrasporto stanno garantendo agli ospedali, alle farmacie, alle attività produttive e ai negozi di generi di prima necessità”, scriveva il vicepresidente di Conftrasporto-Confcommercio. Maurizio Longo, segretario generale di Trasportounito, dichiarava invece: “non è neppure immaginabile uno scenario in cui non sia possibile trasportare merci essenziali, come alimentari o medicine ,a causa di una serrata dei benzinai. Il nostro non è un invito; il Governo prenda subito coscienza del pericolo e delle conseguenze letali per un Paese già in ginocchio.
Interviene il Governo - A quel punto entra in campo il governo con il ministro dei trasporti Paola de Micheli e quello dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, che convocano in conference call le associazioni di categoria dei distributori di carburanti. Nel corso della riunione viene convocato (per lunedì 30, ndr) un tavolo tecnico tra MiSE, MIT, MEF e Ministero del Lavoro per valutare le misure a favore della categoria che possono essere adottate dal Governo.
La Ministra Paola De Micheli sta già lavorando ad agevolare le intese tra i concessionari e i benzinai. “In particolare, i concessionari autostradali potrebbero sospendere il corrispettivo contrattuale dovuto dai gestori di carburante e gestire la pulizia dei piazzali. Inoltre, sarà possibile concordare con i concessionari autostradali periodi di apertura alternata, in funzione della dinamica del traffico, salvaguardando comunque il servizio agli utenti. Sono confermati, comunque, i rifornimenti in modalità self-service”.