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Rigassificatori. Il fondo BlackRock punta alla maggioranza di Adriatic LNG

where Milano when Lun, 09/10/2023 who roberto

La multinazionale degli investimenti Usa sarebbe in trattative esclusive con ExxonMobil per acquisire la maggioranza nel capitale di Adriatic Lng, la società cui fa capo il più importante impianto di Gnl in Italia

Il fondo BlackRock, colosso degli adriatic-lng.jpginvestimenti degli Stati Uniti da 8mila miliardi di patrimonio,  è in prima fila tra i candidati al controllo del rigassificatore di Porto Viro (Rovigo). Secondo indiscrezioni del Sole 24 Ore la multinazionale degli investimenti sarebbe in trattative esclusive con ExxonMobil per la maggioranza nel capitale di Adriatic Lng, la società cui fa capo il più importante impianto di Gnl (gas naturale liquefatto) in Italia.

La compagnia petrolifera americana ExxonMobil aveva dato mandato all’advisor, la banca d’affari Rothschild, di raccogliere le offerte finali da parte dei potenziali interessati. Fino all’estate era in corsa anche l'investitore australiano Igneo Infrastructure Partners, affiliato al gigante degli investimenti australiano First Sentier Investors. Prima si erano defilate la tedesca Ikav, il fondo infrastrutturale australiano Ifm e quello americano Stonepeak. L'hub di Rovigo assicura circa il 12% dei consumi nazionali, pari a 9 miliardi di metri cubi all’anno e pronto a salire ulteriormente per far fronte alle richieste interne, "orfane" del gas russo. L'impianto rodigino poggia sul fondale marino ad una profondità di circa 29 metri e si trova ad una distanza di circa 12 chilometri dalla costa, a Nordest di Porto Viro.
 
Le quote e l’impianto
Attualmente il capitale sociale di Adriatic Lng è diviso tra ExxonMobil Italiana Gas, che detiene oltre il 70%, Qatar Terminal Company Limited, una divisione di QatarEnergy, con il 22%, e Snam, con il 7,3%. Quest’ultima ha il diritto di prelazione sulle quote in vendita e potrebbe essere interessata a salire fino al 30%. La valorizzazione dell’intero capitale della società presieduta da Mohammed Ibrahim A. Al Sada, secondo alcune stime, si aggirerebbe sul miliardo di euro. Il rigassificatore di Rovigo, uno dei principali impianti nel Mediterraneo, dal 2009 ha svolto un ruolo cruciale nell'immissione di circa 85 miliardi di metri cubi di gas naturale liquefatto nella rete nazionale italiana. Ha accolto carichi da diversi Paesi fornitori. A maggio scorso la giunta della Regione Veneto ha approvato l'intesa per permettere allo Stato di rilasciare l'autorizzazione all'aumento della capacità massima di rigassificazione del terminale off shore a Porto Levante (Rovigo), da 9 miliardi a 9,6 miliardi di Smc/anno non costanti. Un nuovo apporto che prevede un conseguente aumento del numero di navi metaniere, che attraccheranno e scaricheranno al terminale, valutato in 5/7 navi l'anno.
 
Cosa fa Black Rock e l’assist a Meloni
BlackRock figura tra i principali azionisti delle aziende americane che esportano gas liquefatto, come Cheniere Energy, Tellurian, Sempra e Dominion Energy. La società gestisce asset per 9000 miliardi di dollari; in Italia è il primo investitore istituzionale a Piazza Affari (con partecipazioni per 11,6 miliardi) e gestisce risparmi per 93 miliardi. Considerato l’interesse economico di BlackRock per le infrastrutture per il GNL, e considerata la rilevanza dei rigassificatori sia per la sicurezza energetica sia per il successo del Piano Mattei (che dovrebbe trasformare l’Italia in un hub tra il Mediterraneo e il Nord Europa), si possono in parte comprendere le premure dell’ad Larry Fink verso il governo di Giorgia Meloni. Poco dopo la vittoria della destra alle elezioni del 2022, l’amministratore delegato di BlackRock disse infatti al Corriere della Sera di aver “sentito più ottimismo che preoccupazioni” da parte dei “leader del mondo degli affari” per un governo guidato dall’estrema destra. Già al tempo nei pensieri di Fink c’erano l’energia e il gas. “Non capisco perché l’Italia non diventi il motore dell’energia solare. BlackRock avrebbe enormi bacini di capitale dei nostri clienti investitori a lungo termine da co-investire con l’Italia, per costruire campi di fotovoltaico”, dichiarò. “Ma se l’Europa vuol essere autosufficiente nell’energia, Italia e Spagna devono svolgere un ruolo più grande. La Spagna è molto più avanti sull’energia solare ed eolica, l’Italia ha il gas dell’Algeria”. Un assist, di fatto, al Piano Mattei del Governo.

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