Russi in Cina: intesa nel carbone, Gazprom debutta alla Borsa di Singapore
Nuovi accordi dopo la maxialleanza sull’energia
Il colosso russo del gas Gazprom ha debuttato alla Borsa di Singapore con l'obiettivo di attirare gli investitori asiatici, qualche settimana dopo aver concluso un importante accordo con la Cina.
Un mese fa Gazprom aveva concluso un mega-contratto con la Cina, stimato in 400 miliardi di dollari. L'accordo prevede la fornitura a termine di 38 miliardi di metri cubi all'anno di gas russo alla Cina su trent'anni a partire dal 2018, sufficiente per offrire una ventata di aria fresca a Gazprom i cui principali clienti per il momento di trovano nel continente europeo.
La quotazione dei certificati nominali (global depositary receipt, gdr) di Gazprom al Singapore Exchange (Sgx) “è un evento importante per Sgx e siamo onorati di accogliere una società così nota - ha dichiarato il presidente della Borsa di Singapore, Magnus Bocker - questo svilupperà in modo significativo anche il nostro settore minerario, del petrolio e del gas. Siamo felici di essere una piattaforma di scambi e di raccolta di fondi per le società russe che sviluppano la loro attività in Asia”.
È una tappa chiave nella storia della società energetica russa, ha sottolineato il direttore del dipartimento economico e finanziario del colosso pubblico, Andrei Kruglov. “La prima quotazione di Gazprom in Asia ci permette di estendere il nostro azionariato in uno dei mercati finanziari più dinamici al mondo”.
Nel frattempo, la holding pubblica Rostec ha annunciato di aver concluso un'alleanza con il gigante cinese del carbone Shenhua per lo sfruttamento di un giacimento nell'Estremo oriente russo, che rappresenta un investimento stimato in 5 miliardi di dollari. Le due società hanno siglato un protocollo d'intesa che prevede lo sfruttamento del giacimento di Ogoginskoe, nella regione dell'Amur, oltre alle infrastrutture collegate, fra cui un porto, ha precisato Rostec. Le riserve del giacimento sono stimate in 1,6 miliardi di tonnellate e la produzione, che dovrebbe iniziare nel 2019, potrebbe arrivare a 30 milioni di tonnellate.