Russia. Il Cremlino vuole vendere a Surgut una quota della Rosneft
Le riserve finanziarie della compagnia privata fanno gola allo Stato
La compagnia petrolifera siberiana privata Surgutneftegas sarebbe intenzionata a partecipare al percorso di privatizzazione del colosso statale Rosneft, acquistando una quota del 19,5%. La Surgut è del magnate Vladimir Bogdanov, 63 anni, il quale non ha possibilità d’accesso alle riserve finanziarie della sua società, vincolate in tre banche statali, e sfrutta gli interessi che ricava da questi depositi, nell’ordine del miliardo l’anno. Il Cremlino infatti intende vendere quote di minoranza della società statale, nel quadro del più generale piano di privatizzazioni da tempo annunciato.
Secondo l'agenzia Bloomberg, i contraccolpi subiti dalla Russia sul piano finanziario per via delle sanzioni occidentali potrebbero spingere Vladimir Vladimirovic Putin a garantirsi l’entrata dovuta alle cospicue riserve accumulate dalla società privata come strumento per rifinanziare il debito della Rosneft (23,5 miliardi di dollari), in scadenza quest'anno.
Secondo le stime di Bloomberg, la Surgut ha liquidità per 34 miliardi di dollari, distribuita in tre delle maggiori banche pubbliche: Sberbank, Vtb e Gazprombank. In seguito alle voci sulla possibile partecipazione della compagnia nell'acquisto di azioni di Rosneft, le azioni privilegiate della Surgutneftgas hanno subito un calo di oltre il 4%.