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Scenario. Iea, a metà decennio ci sarà il picco della domanda di fossili, poi comincerà il calo

where Parigi (Francia) when Lun, 31/10/2022 who roberto

Ulteriori investimenti nell'energia pulita avrebbero contribuito a moderare l'impatto della crisi e l'eolico, ma la domanda di fossili calerà costantemente dal 2025 al 2050

Le previsioni sulla domanda world-energy-outlook-2022.jpgglobale di combustibili fossili mostrano per la prima volta un picco alla metà degli anni Venti, per poi scendere costantemente negli anni successivi. In particolare, la domanda di carbone comincerà a scendere a breve, quella di gas raggiungerà un plateau alla fine degli anni Venti, quella di petrolio comincerà a scendere alla metà degli anni Trenta. Lo scenario è dell'Agenzia internazionale per l'energia (Iea) nel suo World Energy Outlook 2022, diffuso in settimana.
 
Rinnovabili, troppo poche
E le rinnovabili? L'AIE evidenzia nelle sue conclusioni che ulteriori investimenti nell'energia pulita avrebbero contribuito a moderare l'impatto della crisi e l'eolico, il solare e l'efficienza energetica rappresentano il modo migliore per uscirne. Il rapporto afferma che, nella maggior parte delle regioni, quote più elevate di energie rinnovabili portano a prezzi più bassi. Per realizzare lo scenario Net Zero entro il 2050, gli investimenti in energia pulita devono più che triplicare, passando dagli attuali 1.300 miliardi di dollari a circa 4.000 miliardi di dollari entro il 2030.
 
Domanda fossili piatta
La domanda complessiva di combustibili fossili calerà costantemente dalla metà degli anni Venti al 2050, con una media annuale grosso modo equivalente alla produzione di un grande giacimento petrolifero durante tutta la sua vita. Il World energy outlook fa presente che la domanda risulta “piatta” in tutti gli scenari presi in considerazione, ed è la prima volta che accade. Dal rapporto emerge che "le esportazioni russe, in particolare, diminuiscono in modo significativo man mano che l'ordine energetico mondiale viene rimodellato". La domanda di gas naturale raggiungerà invece un livello stabile (plateau) alla fine di questo decennio, crescendo poco nel decennio successivo (meno del 5%) e rimanendo quindi fissa fino al 2050. Le vendite in aumento di veicoli elettrici avranno come conseguenza che la domanda di petrolio si livellerà alla metà degli anni Trenta, prima di rifluire leggermente fino alla metà del secolo. La percentuale di combustibili fossili nel mix energetico globale, date le politiche attuali, scenderà da circa l'80% di oggi a circa il 60% nel 2050.
 
I nuovi progetti, subito
Sebbene l'AIE suggerisca che l'immediata carenza di produzione di combustibili fossili dalla Russia debba essere sostituita dalla produzione esistente altrove, i sostituti più adatti a breve termine sono i progetti esistenti con tempi di realizzazione brevi, che portano petrolio e gas sul mercato rapidamente. Occorre inoltre catturare una parte dei 260 miliardi di metri cubi di gas che vengono sprecati ogni anno attraverso il flaring e le perdite di metano. Le autorizzazioni di nuovi giacimenti di petrolio e gas convenzionali concesse oggi non contribuirebbero a soddisfare queste esigenze immediate. Inoltre, si prevede che l'aumento dell'uso del carbone sarà temporaneo e verrà sostituito dalle energie rinnovabili quando la crisi si attenuerà.
 
La questione CO2
La guerra in Ucraina ha avuto ripercussioni anche sull'inquinamento. Secondo il rapporto, il ricorso ai combustibili fossili per fronteggiare la crisi energetica porterà ad un picco massimo di emissioni globali di CO2 nel 2025, secondo il rapporto dell'Aie, che sottolinea però come le politiche per ridurre il ricorso ai combustibili fossili adottate da molti paesi aiutino “a spingere gli investimenti globali nell'energia pulita a oltre 2 trilioni di dollari all'anno entro il 2030, con un aumento di oltre il 50% rispetto a oggi". "Man mano che i mercati si riequilibrano in questo scenario, il vantaggio per il carbone dalla crisi odierna è temporaneo poiché le energie rinnovabili, supportate dal nucleare, vedono guadagni sostenuti. Di conseguenza, nel 2025 viene raggiunto un punto massimo per le emissioni globali".

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