La stangata di Capodanno. Bollette da capogiro: elettricità +55% e gas +41,8%
Record al rialzo dei prezzi dei prodotti energetici all’ingrosso e dei permessi di emissione di CO2. Besseghini: una situazione eccezionale
Il Governo sarà pure intervenuto per mitigare i rincari record delle bollette, eppure la nuova stangata è arrivata comunque: dal primo gennaio scattano nuovi aumenti record per le tariffe energetiche che saranno in vigore fino al 31 marzo. Per l'elettricità ci sarà una maggiore spesa del 55%, per il gas naturale del 41,8%. Incrementi da capogiro difficilmente sostenibili da famiglie e, soprattutto, dalle aziende. L’Autorità ricorda che all’origine della nuova impennata ci sono i nuovi straordinari record al rialzo dei prezzi dei prodotti energetici all’ingrosso, quasi raddoppiati nei mercati spot del gas naturale e dell’energia elettrica nel periodo settembre-dicembre 2021, e dei permessi di emissione di CO2.
Besseghini: situazione eccezionale
Per il presidente dell’ARERA, Stefano Besseghini, “siamo in presenza di una situazione assolutamente eccezionale. Anche ARERA cerca di dare il proprio contributo sfruttando le limitate leve disponibili delle bollette e lo strumento dei bonus sociali elettricità e gas. Come già avvenuto nella fase del lockdown, sarà determinante l’azione responsabile dei consumatori. Il risparmio energetico è uno strumento cui guardare con attenzione, ma serve anche la solidarietà tra consumatori, che si esprime anche nella puntualità dei pagamenti per chi ne ha la possibilità. Siamo coscienti che parti importanti della società si trovano oggi di fronte a difficoltà pesanti e inattese, ARERA sta valutando modifiche a quella parte di regolazione che normalmente si applica alle fasi ordinarie, adeguandola ad una situazione che non ha precedenti”.
L’impatto del provvedimento del Governo
I 3,8 miliardi di euro circa stanziati dal Governo con la Legge Bilancio 2022 sono stati destinati al contenimento della bolletta delle famiglie e delle microimprese, allocando 1,8 miliardi di euro alla riduzione degli oneri generali di sistema per l’elettricità e 480 milioni per quelli gas nel prossimo trimestre, oltre a 912 milioni destinati al potenziamento dei bonus. A questo si è aggiunta una riduzione al 5% dell’IVA per le bollette gas. Per il settore elettrico, l’Autorità ha quindi potuto confermare la riduzione degli oneri generali di sistema per il trimestre gennaio-marzo 2022 previsto per la generalità dei clienti elettrici, e l’azzeramento per i clienti domestici e le piccole attività in bassa tensione. Anche la bolletta gas per il primo trimestre 2022, grazie alle risorse straordinarie stanziate, sarà meno pesante per la parte relativa agli oneri di sistema, anch’essi pressoché azzerati per la generalità delle utenze.
Gli effetti in bolletta
In termini di effetti finali, per la bolletta elettrica la spesa per la famiglia-tipo nell'anno scorrevole (compreso tra il 1° aprile 2021 e il 31 marzo 2022) sarà di circa 823 euro, con una variazione del +68% rispetto ai 12 mesi equivalenti dell'anno precedente (1° aprile 2020 - 31 marzo 2021), corrispondente a un incremento di circa 334 euro/anno. Nello stesso periodo, la spesa della famiglia tipo per la bolletta gas sarà di circa 1560 euro, con una variazione del +64% rispetto ai 12 mesi equivalenti dell'anno precedente, corrispondente ad un incremento di circa 610 euro/anno.
I motivi degli aumenti
Gli aumenti delle bollette riflettono il trend di forte crescita delle quotazioni internazionali delle materie prime energetiche e del prezzo della CO2. In particolare, il prezzo spot del gas naturale al TTF (il mercato di riferimento europeo per il gas naturale) è aumentato, da gennaio a dicembre di quest'anno, di quasi il 500% (da 21 a 120 €/MWh nei valori medi mensili); nello stesso periodo, il prezzo della CO2 è più che raddoppiato (da 33 a 79 €/tCO2). La crescita marcata dei costi del combustibile e della CO2 si è riflessa, quindi, nel prezzo dell'energia elettrica all’ingrosso (PUN) che, nello stesso periodo, è aumentato di quasi il 400% (da 61 a 288 €/MWh nei valori medi mensili). Analoghe ripercussioni sui prezzi per i consumatori finali si sono registrate in tutta Europa. Con riferimento al primo trimestre 2022, i prezzi a termine rilevati nel mese dicembre non segnalano ancora un’inversione di tendenza, attestandosi per il gas naturale intorno ai 118 €/MWh e per l’energia elettrica intorno ai 300 €/MWh.
Il dettaglio del contesto gas ed elettricità
Continuano le tensioni nel mercato europeo del gas naturale che ha registrato, il giorno 21 dicembre, un picco di prezzo di oltre 180 €/MWh per il gas con consegna il giorno successivo, che si è riflesso anche sulle attese per il primo trimestre 2022. Temperature inferiori alle medie stagionali nell’ultimo trimestre del 2021 hanno alimentato la domanda di gas naturale per riscaldamento. Anche la domanda di gas naturale per uso termoelettrico è stata particolarmente vivace in alcuni paesi europei, sia per far fronte alla ridotta produzione delle fonti rinnovabili (soprattutto di quella eolica) sia per compensare la minore disponibilità di capacità nucleare. L’offerta di gas naturale stenta a tenere il passo della domanda. Le forniture dalla Russia, nonostante gli alti prezzi degli hub europei, non sono aumentate oltre quanto previsto dagli obblighi contrattuali. Inoltre, le aspettative sull’entrata in operatività in tempi brevi del nuovo gasdotto Nord Stream 2 sono andate deluse dopo la sospensione del processo di certificazione del gestore del gasdotto adottata dal regolatore tedesco. Le recenti tensioni geopolitiche intorno all’Ucraina accrescono le incertezze nei mercati. Gli stoccaggi europei sono attestati su livelli storicamente bassi e dovrebbero chiudere l’anno con giacenze pari al 50% della capacità. In prospettiva, l’offerta potrebbe aumentare qualora l’attuale differenziale positivo tra i prezzi europei e i prezzi asiatici del gas naturale dovesse permanere, incentivando le forniture di GNL verso l’Europa. Il prezzo dell’energia elettrica all’ingrosso nel mercato nazionale ha recepito gli andamenti dei prezzi del gas e della CO2. Con riferimento al primo trimestre del 2022, alle tensioni nel mercato del combustibile e della CO2 si sommano i rischi di minori importazioni di elettricità dalla Francia, a causa del fermo di alcuni reattori nucleari annunciato dalla società EDF.
Le componenti della bolletta
Nel dettaglio delle singole componenti in bolletta, per l’energia elettrica l’aumento è legato principalmente al rialzo della componente materia prima, con un impatto del +55,6% sul prezzo della famiglia tipo (scomponibile in: +37,3% per effetto della voce energia PE, + 3,3% legato alla voce di dispacciamento PD e +15% per la voce PPE di perequazione, quest’ultima legata ai recuperi degli scostamenti generati sostanzialmente nel 2021, a fronte degli straordinari aumenti del prezzo dell’energia degli ultimi mesi) controbilanciato da una leggera riduzione delle tariffe regolate di rete (trasmissione, distribuzione e misura), ovvero -0,6%, reso possibile dalla recente decisione dell’Autorità di ridurre il tasso di remunerazione delle infrastrutture di rete. Rimasti invariati ancora a zero gli oneri generali di sistema. Si arriva così al +55% finale per la famiglia tipo che non percepisce i bonus sociali. Per il gas naturale, l’andamento è determinato da un aumento della componente materia prima, basato sulle quotazioni a termine relative al prossimo trimestre, con un impatto del +41,2% sul prezzo finale della famiglia tipo. A questo si somma un leggero incremento (+0,6%), dovuto principalmente alle componenti di bilanciamento e settlement, solo parzialmente compensato dalla riduzione della remunerazione delle reti gas, decisa di recente dall’Autorità. Gli oneri generali anche per il gas sono pressoché a zero e l’IVA rimane al 5% come nel precedente trimestre. Si arriva così al +41,8% per l'utente tipo in tutela che non percepisce i bonus sociali.