Surprais! Il carbone cresce ancora (grazie a Cina e India). Rinviato al 2027 il picco
Il report dell’Agenzia internazionale per l’energia ancora una volta sposta in avanti il momento in cui prevede il calo nell’uso del combustibile fossile. La domanda è destinata a raggiungere un plateau nei prossimi tre anni. Nonostante l'aumento della produzione di elettricità rinnovabile, si prevede che l'India registrerà il maggiore aumento nell'uso del carbone nei prossimi anni
Brutto, sporco e cattivo, il carbone continua a crescere anche nel 2024:+1% per 8,77 miliardi di tonnellate, e così slitta ancora una volta la previsione del picco di consumo che potrebbe avvenire potrebbe arrivare fra tre anni, nonostante il forte rallentamento degli ultimi anni, riuscendo a essere il principale motore di crescita della produzione di elettricità dal carbone destinata a raggiungere il massimo. Lo dicono gli ultimi dati del report dell’Aie (l’Agenzia internazionale per l’energia, che ha sede a Parigi) “Coal 2024” che presenta le tendenze recenti e una previsione triennale per la domanda, l'offerta e il commercio di carbone a livello regionale.
Occidente e oriente
Se in occidente il carbone non gode più di grande stima, non è così sul lato opposto del pianeta: nell'Unione Europea e negli Stati Uniti, la domanda di carbone continua a diminuire, anche se a un ritmo significativamente più lento. Quest’anno ha fatto registrare -12% in Europa e -5% negli Usa, ma solo nel 2023, eravamo al -23% e al -17%. Al contrario in Cina si prevede che la domanda crescerà dell'1% nel 2024, un altro record. L'India è pronta a vedere una crescita della domanda di oltre il 5%, un livello che solo Pechino ha raggiunto in precedenza.
Scenario
Dopo essere cresciuta di oltre 1,2 miliardi di tonnellate dal 2020, spiega il report, la domanda globale di carbone è destinata a raggiungere un plateau nei prossimi tre anni, raggiungendo circa 8,87 miliardi di tonnellate entro il 2027. Mentre la domanda di carbone nelle economie avanzate continua a ridursi, si prevede che questo calo sarà compensato dalla crescita in alcune economie emergenti e in via di sviluppo, come India, Indonesia e Vietnam, dove la domanda di energia aggiuntiva associata alla crescita economica è destinata a essere soddisfatta con una varietà di fonti, tra cui il carbone. Nonostante l'aumento della produzione di elettricità rinnovabile, si prevede che l'India registrerà il maggiore aumento nell'uso del carbone nei prossimi anni, guidato dal consumo del settore energetico e dell'industria. Tuttavia, come è accaduto negli ultimi 25 anni, la Cina, che consuma il 30% in più di carbone rispetto al resto del mondo messo insieme, continuerà a definire le tendenze globali.
I maggiori produttori
Nel 2024, si prevede che la produzione globale di carbone raggiungerà un massimo storico. I tre maggiori produttori, Cina, India e Indonesia, hanno raggiunto nuovi record di produzione. La Cina, che rappresenta metà della produzione globale, dovrebbe vedere la produzione crescere dell'1% nel 2024, nonostante i cali nella prima metà di quest'anno nel mezzo di una campagna di sicurezza nello Shanxi, la più grande provincia produttrice. In India, il governo sta incentivando la produzione da parte di società pubbliche, principalmente Coal India, nonché di produttori vincolati e commerciali. Di conseguenza, la produzione dovrebbe aumentare di oltre il 7%. I produttori indonesiani, che hanno beneficiato della forte domanda interna di carbone e della domanda sostenuta dai mercati internazionali, dovrebbero superare per la prima volta gli 800 milioni di tonnellate.
Scorte, prezzi e sanzioni
Guardando al futuro, la produzione in Cina è destinata ad allentarsi, date le abbondanti scorte e la mancanza di una crescita sostanziale della domanda. Al contrario, si prevede che la produzione in India continuerà a crescere, stimolata dalla robusta domanda di carbone e dalle politiche governative volte a ridurre le importazioni. In Indonesia, nonostante la continua forte domanda interna, la produzione è destinata a ridursi a causa dei mercati internazionali più deboli per il carbone termico. Nel complesso, AIE prevede una produzione globale annuale di carbone di circa 9 Bt fino al 2027. L'Australia è destinata a diventare il quarto produttore entro il 2027, superando gli Stati Uniti e la Russia. I produttori in Russia stanno lottando tra sanzioni internazionali, bassa redditività e colli di bottiglia infrastrutturali.
Il mercato
A più di due anni dal divieto di importazione di carbone russo da parte dell'Unione Europea e dallo spostamento delle esportazioni dei produttori russi verso est, il rimpasto dei flussi commerciali continua. È difficile conoscere l'effetto dell'estensione delle sanzioni statunitensi ad alcuni produttori russi, che sono anche alle prese con colli di bottiglia ferroviari verso i mercati orientali, tariffe ferroviarie più elevate, dazi all'esportazione e nuovi dazi all'importazione in alcuni paesi come la Cina. Altri fattori che rimodellano i flussi commerciali includono una ripresa delle esportazioni australiane in Cina e rischi per la sicurezza di alcune rotte di spedizione. Oltre a ciò, il baricentro del mercato continua a spostarsi sempre più verso l'Asia in mezzo al crollo della domanda in Europa. La pandemia e il conseguente calo della domanda di carbone hanno fatto crollare i prezzi nel 2020, ma in seguito sono rimbalzati a livelli record, prima nell'ottobre 2021 e poi di nuovo dopo l'invasione russa dell'Ucraina nel 2022. Da allora i prezzi sono diminuiti, ma sono ancora più alti del 50% rispetto alla media del periodo 2017-19. A novembre 2024, il prezzo del carbone termico importato in Europa era di circa 120 dollari a tonnellata, rispetto a una media di 80 dollari a tonnellata nel 2017-19. Per il carbone termico australiano, il prezzo è di circa 140 dollari a tonnellata, rispetto ai 90 dollari in media alla fine dell'ultimo decennio.
Leggi il documento https://www.iea.org/reports/coal-2024