Tempo di bilanci. Semestrale Snam: utile netto in crescita, cala l’immesso in rete
I ricavi totali sono stati 1.595 milioni di euro (+9,7%) e l’Ebitda è a 1.155 milioni di euro, in linea rispetto al primo semestre 2021
Il Consiglio di Amministrazione di Snam, riunitosi sotto la presidenza di Monica de Virgiliis, ha approvato la Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2022, che evidenzia 1.595 milioni di euro (+9,7% rispetto al primo semestre 2021) e un Margine operativo lordo adjusted di 1.155 milioni di euro, sostanzialmente in linea rispetto al primo semestre 2021.
Ricavi totali
I ricavi totali, al netto degli energy costs, ammontano a 1.595 milioni di euro, in aumento di 141 milioni di euro (+9,7%) rispetto al primo semestre 2021. Crescono i ricavi dei nuovi business (+129 milioni di euro; +82,2%), principalmente per lo sviluppo dell’efficienza energetica, in particolare in ambito residenziale. Nonostante l’effetto negativo dovuto alla riduzione del WACC (64 milioni di euro), crescono anche i ricavi del core business (+12 milioni di euro), grazie alla realizzazione degli investimenti programmati e all’offerta di servizi output-based, oltre che ad effetti positivi one-off. I ricavi regolati, al netto degli energy costs, ammontano a 1.253 milioni di euro, in riduzione di 32 milioni di euro (-2,5%) rispetto al primo semestre 2021.
Margine operativo lordo
Il margine operativo lordo adjusted del primo semestre 2022 ammonta a 1.155 milioni di euro, sostanzialmente in linea (-0,7%) rispetto al corrispondente valore del primo semestre 2021. La crescita dei nuovi business (+13 milioni di euro), legata al positivo contributo delle attività di efficienza energetica, è stata assorbita dalla riduzione registrata dal core business anche a seguito della dinamica dei fondi rischi ed oneri, a fronte dei rilasci effettuati nel primo semestre 2021 per controversie giunte a conclusione.
Utile operativo adjusted (EBIT adjusted)
L’utile operativo adjusted del primo semestre 2022 ammonta a 728 milioni di euro, in riduzione di 34 milioni di euro (-4,5%) rispetto al corrispondente valore del primo semestre 2021, a seguito della predetta riduzione del margine operativo lordo e dei maggiori ammortamenti e svalutazioni (-26 milioni di euro, pari al 6,5%) per effetto principalmente dell’entrata in esercizio di nuovi asset.
Utile netto adjustedL’utile netto adjusted di gruppo nel primo semestre 2022 ammonta a 646 milioni di euro, in aumento di 11 milioni (+1,7%) rispetto al corrispondente valore conseguito nel primo semestre 2021 (635 milioni di euro), per effetto della positiva performance delle società partecipate.
Investimenti tecniciGli investimenti tecnici del primo semestre 2022 ammontano a 537 milioni di euro, in riduzione di 29 milioni di euro (-5,1%), e si riferiscono essenzialmente ai settori trasporto (430 milioni di euro; 458 milioni di euro nel primo semestre 2021) e stoccaggio di gas naturale (60 milioni di euro; 68 milioni di euro nel primo semestre 2021). Nonostante i rallentamenti dovuti agli effetti della pandemia e alle difficoltà di approvvigionamento connesse al conflitto Russia-Ucraina, con riferimento al core business regolato si conferma il livello del piano investimenti annunciato per il 2022.
Prevedibile evoluzione
Le stime più recenti sull’evoluzione della domanda di gas naturale in Italia per l’anno in corso prevedono una flessione rispetto al 2021, in particolare per l’effetto dell’aumento dei prezzi energetici nel settore industriale e per temperature attese meno rigide. In merito alla gestione operativa delle attività ricorrenti e alla realizzazione del programma di investimenti 2022, si conferma il livello annunciato, con particolare riferimento ai business regolati, per supportare la crescita industriale di Snam. La guidance sull’utile netto 2022 è prevista in rialzo ad almeno 1,13 miliardi di euro, soprattutto grazie ai buoni risultati realizzati dalle associate, assumendo la stabilità del contributo delle consociate austriache.
Gas naturale immesso nella rete
La domanda di gas nel primo semestre 2022, pari a 39,20 miliardi di metri cubi, registra una riduzione rispetto al corrispondente periodo del 2021 (-0,77 miliardi di metri cubi; -1,9%), attribuibile alla contrazione dei consumi del settore residenziale e terziario (-1,06 miliardi di metri cubi; -6,1%), dovuta essenzialmente alle temperature più miti rispetto al primo semestre 2021, in particolare nei mesi di aprile e maggio, oltre che alla flessione dei consumi del settore industriale (-0,32 miliardi di metri cubi; -4,6%), a causa degli elevati prezzi delle materie prime e delle difficoltà di approvvigionamento. Tali effetti sono stati in parte assorbiti dalla crescita dei consumi del settore termoelettrico (+0,87 miliardi di metri cubi; +6,0%), dovuto al calo della produzione idroelettrica causata dall’estrema siccità, in parte assorbito dal minor ricorso al gas naturale nella generazione elettrica a causa dell’aumento dei prezzi.
Nel primo semestre 2022 sono stati immessi nella rete nazionale di trasporto 39,11 miliardi di metri cubi, in aumento rispetto al primo semestre 2021 (+0,60 miliardi di metri cubi; +1,6%) per effetto dei maggiori volumi immessi destinati alle esportazioni, in particolare al punto di ingresso di Tarvisio.
Rigassificazione GNL e stoccaggio
Nel primo semestre 2022, presso il terminale GNL di Panigaglia (La Spezia) sono stati rigassificati 0,88 miliardi di metri cubi di GNL (0,76 miliardi di metri cubi nel primo semestre 2021; +15,8%) e sono state effettuate 21 discariche da navi metaniere, in linea con le discariche conferite (18 discariche effettuate nel primo semestre 2021, a fronte di 20 discariche conferite). A partire dal mese di aprile 2022 si è registrato un incremento dei volumi rigassificati da GNL Italia e un conseguente aumento delle discariche di navi effettuate rispetto al primo trimestre 2022, che aveva risentito della dinamica dei prezzi e, in particolare, del maggiore afflusso di gas liquefatto algerino verso Francia e Spagna rispetto all’Italia.
La capacità complessiva di stoccaggio gestita dal gruppo Snam al 30 giugno, comprensiva dello stoccaggio strategico, risulta pari a 16,5 miliardi di metri cubi, la più elevata in Europa in questo periodo di difficoltà di approvvigionamento in tutto il continente. Il 25 luglio scorso Snam, nel ruolo di acquirente di ultima istanza per sostenere il riempimento degli stoccaggi, ha provveduto ad acquistare e immettere in stoccaggio circa 2 miliardi di metri cubi di gas, di cui circa 760 milioni di metri cubi per il funzionamento dell’infrastruttura, portando la percentuale di riempimento a circa il 71% della capacità complessiva, in linea con il progressivo raggiungimento dell’obiettivo di riempimento di almeno il 90% della capacità di stoccaggio nazionale stabilito dal Ministero della Transizione Ecologica.