Tempo di bilanci. Snam cresce nei primi nove mesi del 2024: bene investimenti e margini
1.800 milioni di euro (+46,1% rispetto ai primi nove mesi del 2023), trainati dall’avanzamento dei lavori per il terminale gnl di Ravenna e per la realizzazione della Linea Adriatica. L’AD Venier: “Risultati molto positivi e coerenti con la nostra guidance”
Il consiglio d’amministrazione di Snam ha approvato i risultati consolidati dei primi nove mesi del 2024. Il consiglio ha anche deliberato la distribuzione di un acconto sul dividendo 2024 pari a 0,1162 euro per azione, con pagamento a partire dal 22 gennaio 2025. “I risultati dei primi nove mesi sono molto positivi e confermano l’andamento registrato nel corso dei trimestri precedenti, con gli investimenti e i principali indicatori in decisa crescita, pienamente coerenti con la nostra guidance”, ha commentato l’amministratore delegato della Snam, Stefano Venier. “Proseguiamo nel nostro percorso di rafforzamento della sicurezza del sistema con l’obiettivo di una transizione energetica sostenibile nel lungo periodo, come delineato nel Transition Plan presentato ad ottobre ai nostri stakeholder: il 50% dei nostri investimenti è allineato ai Sustainable Development Goals (SDGs) e il 30% alla tassonomia europea”.
Investimenti totali
Nei primi nove mesi del 2024, gli investimenti totali sono risultati pari a 1.800 milioni di euro, in crescita del 46,1% rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente (1.232 milioni di euro). Questo risultato è stato determinato dall’aumento degli investimenti nel business delle infrastrutture gas, principalmente riconducibili agli interventi di realizzazione del terminale di rigassificazione di Ravenna e del suo allacciamento alla rete di trasporto del gas oltre che all’avvio dei lavori della Linea Adriatica.
Gli investimenti totali risultano per il 50% e il 30% allineati rispettivamente ai Sustainable Development Goals (SDGs) e alla Tassonomia Europea. Con riferimento agli investimenti tecnici per segmento di business, 1.220 milioni di euro sono relativi al settore del trasporto (757 milioni di euro nei primi nove mesi del 2023; +61,2%), 293 milioni di euro al settore della rigassificazione (151 milioni di euro nei primi nove mesi del 2023; +94%) e 160 milioni di euro al settore dello stoccaggio (148 milioni di euro nei primi nove mesi del 2023; +8,1%).
Gli investimenti dei business della transizione energetica ammontano a 88 milioni di euro (73 milioni di euro nei primi nove mesi del 2023; +20%), trainati principalmente del progetto Ravenna CCS per la cattura e stoccaggio della CO2.
Ricavi totali, margini e utili
I ricavi totali si sono attestati a 2.651 milioni di euro, in riduzione di 212 milioni di euro (-7,4%) rispetto ai primi nove mesi del 2023. Con riferimento al business delle infrastrutture gas, si registra una crescita dei ricavi (+303 milioni di euro; +14,2%). In riduzione i ricavi dei business della transizione energetica (-515 milioni di euro; -70,0%) per il minor contributo dell’efficienza energetica a fronte del termine degli incentivi del c.d. Superbonus. L’aumento dei ricavi regolati (+327 milioni di euro; +15,8%) è attribuibile principalmente: all’incremento del wacc in tutti i settori di attività (+133 milioni di euro); ai maggiori ricavi connessi alla crescita della rab nei segmenti di trasporto e stoccaggio (+113 milioni di euro, al netto dei minori incentivi) connessi alla realizzazione del piano di investimenti; agli effetti dell’applicazione del ross (regolazione per obiettivi di spesa e di servizio) al servizio di trasporto del gas naturale (+49 milioni di euro); ai ricavi connessi all’avvio dell’operatività del rigassificatore di Piombino (+48 milioni di euro), entrato in esercizio a luglio 2023; al riconoscimento dei ricavi dovuti ai maggiori volumi rigassificati nel 2023 (+29 milioni di euro rispetto ai maggiori ricavi relativi al 2022 riconosciuti nel 2023). Questi effetti positivi sono stati assorbiti dagli incentivi (-32 milioni di euro) nel business dello stoccaggio, per la minore richiesta di servizi di flessibilità sulle aste a breve termine (-24 milioni di euro), e dai minori incentivi nel settore trasporto (-8 milioni di euro) per il servizio di default. L’ebitda adjusted dei primi nove mesi del 2024 si è attestato a 2.089 milioni di euro, in aumento di 227 milioni di euro (+12,2%) rispetto al corrispondente valore dei primi nove mesi del 2023. I maggiori ricavi del business delle infrastrutture gas (+303 milioni di euro; +14,2%) sono stati in parte assorbiti dai maggiori costi fissi connessi a: i) l’entrata in esercizio dell’impianto Fsru di Piombino e ii) l’aumento del costo lavoro, anche a seguito dell’estensione dei servizi welfare offerti ai dipendenti e dell’ingresso di nuove risorse. L’impatto positivo del business delle infrastrutture gas è stato controbilanciato dal contributo dei business della transizione energetica (-73 milioni di euro), su cui hanno inciso principalmente i) il business dell’efficienza energetica, per effetto dell’esaurimento degli incentivi del c.d. superbonus, e ii) il cambio di perimetro del business del biogas e biometano. L’utile operativo adjusted dei primi nove mesi del 2024 è stato pari a 1.340 milioni di euro, in aumento di 169 milioni di euro (+14,4%) rispetto al corrispondente valore dei primi nove mesi del 2023. L’aumento dell’ebitda adjusted è stato parzialmente compensato da maggiori ammortamenti e svalutazioni (-58 milioni di euro, pari all’8,4%) per effetto principalmente dell’entrata in esercizio di nuovi asset e della svalutazione di asset nel settore trasporto. L’utile netto adjusted di gruppo dei primi nove mesi del 2024 ammonta a 996 milioni di euro, in aumento di 54 milioni di euro (+5,7%) rispetto allo stesso periodo del 2023. Il risultato è stato trainato dalla crescita dell’ebit e parzialmente assorbito dall’aumento degli oneri finanziari netti, dal minor contributo delle partecipate internazionali e dalle maggiori imposte sul reddito a fronte dell’incremento dell’utile prima delle imposte, insieme all’abrogazione del beneficio fiscale ACE (a partire dal 2024).
Sulla base dei risultati dei primi nove mesi e delle previsioni di chiusura dell’intero esercizio, il Consiglio di Amministrazione di Snam ha deliberato la distribuzione agli azionisti di un acconto sul dividendo 2024, pari a 0,1162 euro per azione, in crescita del 3% rispetto al 2023. Il pagamento del dividendo avverrà il 22 gennaio 2025.