Energia

Il Wwf: una moratoria smonti le norme dello “Sblocca Italia”

Diverse voci hanno partecipato al dibattito dei giorni scorsi, che ha visto dividersi il Movimento Cinque Stelle e Lega sullo sfruttamento dei giacimenti nazionali. Per anni il Movimento ha fatto compagna contro l’uso delle risorse del sottosuolo italiano.
A fine dicembre il ministero dello Sviluppo economico, al termine dell’iter di procedura, aveva autorizzato alcune attività e l’opposizione ne ha fatto uno spunto di scontro. Così nei giorni scorsi la componente Cinque Stelle del Governo ha annunciato una norma stoppa-trivelle; contrari invece i loro alleati leghisti. I sottosegretari leghisti Dario Galli e Vannia Gava dicono no allo stop che Di Maio vorrebbe inserire nel decreto semplificazioni.

Michele Emiliano - "La resa incondizionata del Governo di fronte alla dura presa di posizione del Coordinamento Nazionale No Triv, che si convocherà a Bari il prossimo 14 gennaio, mi riempie di gioia. Speriamo che non facciano altri pasticci e che sappiano cosa fare per disinnescare la bomba da essi stessi lanciata", dice il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano. “Predisporremo le nostre proposte al Governo per chiedere che la norma blocca trivelle sia definitiva e riguardi tutte le ricerche petrolifere nel nostro mare, entro e oltre le 12 miglia”.

Il Wwf - "Se confermata, la moratoria può essere un primo chiaro segnale sulla strada della decarbonizzazione e per la tutela del Mediterraneo, sottoposto all'inquinamento da petrolio", dice il Wwf in una nota. "I tre anni di sospensione devono servire, però, a smontare l'apparato normativo del decreto Sblocca Italia che favorisce le trivellazioni. Il Mediterraneo, infatti, è un bacino prezioso per la sua biodiversità, visto che nell'1% circa delle acque dei mari del mondo ospita circa 17.000 specie marine, che costituiscono il 7,5% delle specie su scala globale".