Per tutti gli isotopi. Pichetto: col nucleare risparmio per imprese e cittadini. Bonelli “Chi paga?”
Per il ministro dell’ambiente i reattori Smr accompagneranno le rinnovabili in un percorso definito come pragmatico. Ma il portavoce dei Verdi chiede conto sugli impatti economici dell’operazione che graveranno sulla finanza pubblica
Al nostro Paese serve il mini-nucleare di nuova generazione in grado di accompagnare le rinnovabili nel percorso di decarbonizzazione: un volano di sviluppo industriale attraverso il pragmatismo e che prevede neutralità tecnologica e valorizzazione del sistema Italia. Lo ha detto il ministro dell'Ambiente, Gilberto Pichetto, in un incontro di Forza Italia. Quanto alle rinnovabili, il ministro, intervenuto anche alla 30esima edizione della SolarPaces Conference ha detto che "al 2030, puntiamo a soddisfare almeno il 40% dei nostri consumi energetici finali attraverso le fonti rinnovabili, e oltre il 63% considerando solo il settore elettrico". "Il solare termico a concentrazione, ha aggiunto Pichetto, sarà parte del mix energetico nazionale; puntiamo all'installazione di una capacità complessiva di 80 MW al 2030. Siamo consapevoli che tale obiettivo non è paragonabile agli oltre 6,6 Gw installati a livello mondiale e ai circa 1,6 Gw in costruzione; tuttavia, rappresenta un salto di scala rispetto alla dimensione degli impianti attuali operanti in Italia".
La questione costi
Sulla questione nucleare non ci stanno però i verdi che con il portavoce Angelo Bonelli non parla di strategia energetica ma di costi, dei quali il ministro non farebbe cenno. Pichetto – ha fatto sapere Bonelli - è intervenuto in commissione annunciando che entro il 2024 verrà presentata la legge delega per la produzione di energia nucleare, senza però fornire dettagli sugli impatti economici che graveranno sulla finanza pubblica. “Alle mie domande sui costi del ritorno al nucleare e su chi dovrà sostenerli, il ministro non ha risposto. Inoltre, ha omesso di sottolineare che i reattori Smr, su cui punta il ministro, sono ancora solo prototipi e che gli Stati Uniti hanno abbandonato il progetto Nuscale a causa dei costi eccessivi. Attualmente, il costo dell’energia nucleare in Europa supera i 120 €/MWh, il che significa che il governo intende aumentare i costi energetici a carico di famiglie e imprese. Il governo Meloni non solo manca di una strategia energetica coerente, ma si prepara a mettere le mani nelle tasche degli italiani, poiché in tutto il mondo l’energia nucleare viene finanziata con fondi pubblici”, conclude Bonelli.
La questione scorie
“L’assurdità di questo governo – prosegue il verde - emerge quando lo stesso ministro ammette che il piano proposto dal ministero dell’Ambiente per l’individuazione dei depositi di scorie radioattive è provvisorio e che l’autorizzazione definitiva potrebbe arrivare solo nel 2029, con l’avvio delle operazioni nel 2039. Nel frattempo, esponenti della destra protestano nei territori contro il deposito di scorie, dimostrando una palese incoerenza: da un lato, si oppongono ai depositi di scorie radioattive, dall’altro, sostengono le centrali nucleari”.