Tuttoscaroni. L’Eni punta su 26 grandi progetti per la produzione
“Successi esplorativi senza precedenti”
L’Eni, facendo leva sulle opportunità create dai successi esplorativi “senza eguali nel settore”, registrerà nel quadriennio 2014-17, una crescita della produzione di circa il 3% all'anno. Dal 2017 al 2023 il gruppo petrolifero italiano punta a una crescita del 4% l'anno. È quanto emerge dal piano strategico 2014-17 che è stato illustrato alla comunità finanziaria a Londra dall'ad di Eni, Paolo Scaroni.
Questa crescita della produzione, sottolinea l'Eni, sarà sostenuta da 26 progetti, che daranno un contributo di circa 500mila barili di olio equivalente al giorno entro il 2017. Per quanto riguarda la produzione in Libia e in Nigeria, il gruppo petrolifero considera che “rimarrà depressa nel breve periodo e avrà un graduale miglioramento solo a partire dal 2015”.
Nel corso dei prossimi quattro anni Eni continuerà a focalizzarsi sull'esplorazione: dal 2008 la società ha scoperto 9,5 miliardi di barili di olio equivalente di risorse, che corrispondono a 2,5 volte la produzione cumulata del periodo.
Le principali aree di esplorazione di Eni sono Mozambico e Kenia in Africa orientale, Congo, Angola e Gabon in Africa occidentale, il bacino del Pacifico, il Mare di Barents e Cipro. Dal 2008, rileva Scaroni, “l'Eni ha scoperto risorse che corrispondono a 2,5 volte la produzione cumulata del periodo” e molto di più dei nostri concorrenti.
“Se escludiamo la scoperta in Mozambico, la più importante realizzata dall'Eni e che non accade tutti i giorni, negli ultimi cinque anni - sottolinea l'ad di Eni - avremmo comunque scoperto 1,2 volte la produzione cumulata del periodo”.